Carlo Emilio Gadda
L’aver nelle vene diciannove anni è un male senza speranza
Intanto custodiva l’austerità comitale della casa, ma sentiva, per quegli anditi e vicino a quella macchina da cucire, che l’aver nelle vene diciannove anni è un male senza speranza.
La primavera profondeva margherite e narcisi là dove i poeti sogliono così opportunamente metterli a dimora; e scagliava marito e moglie le rondini dalle vecchie torri nelle fluenti gimcane dell’azzurro, ma gli aveva lasciato sul tavolino il libro del Carcano: nel mentre Momo, il gatto metafisico che la Luigia si era dimenticata di far castrare, era scappato dal balcone lungo il cornicione, acrobata della buona ventura, a lenire nell’ambiguità del probabile il suo male pieno di speranza.
Carlo Emilio Gadda
"Manichini ossibuchivori"
CARLO EMILIO GADDA (1893 – 1973), San Giorgio in casa Brocchi (in «Solaria», Edizioni di Solaria, Firenze, Anno VI, N. 6, giugno 1931, pp. 1-49), in ID., Accoppiamenti giudiziosi. 1924-1958, presentazione di Gianfranco Contini, nota di Raffaella Rodondi, Garzanti - gli elefanti, Milano 2001 (terza edizione, prima edizione 1990), p. 99.
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