CÉLINE, OVVERO LO SCANDALO DI UN SECOLO – Saggio di Ernesto Ferrero
Nell’aprile 1932 il giovane editore parigino Robert Denoël si ritrovò sul tavolo un grosso dattiloscritto di novecento pagine a spazio due, che non portava nemmeno l’indicazione dell’autore. Cominciò a leggerlo con uno sbalordimento che sconfinava nell’esaltazione. Telefonò nottetempo al suo segretario, ingiungendogli di trovarsi presto in ufficio l’indomani perché bisognava arrivare ad una decisione rapida. Fu convocato anche il socio di Denoël, l’americano Bernard Steele, che condivise il giudizio entusiastico dell’amico, e telefonò alla madre negli Stati Uniti per farsi mandare i fondi necessari alla produzione del libro: la casa editrice, in quel periodo, aveva qualche problema di liquidità.