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domenica 27 dicembre 2020

Esopo / Il medico e l’ammalato




Esopo
Il medico e l’ammalato

Un medico aveva in cura un ammalato, che gli morì. “Ecco”, diceva a quelli che ne seguivano il funerale, “se quest’uomo si fosse astenuto dal vino e avesse fatto dei clisteri, non sarebbe morto”. Ma uno dei presenti lo interruppe: “Mio caro, queste cose avresti dovuto dirle quando egli poteva approfittare dei tuoi consigli; non ora che non servono più a nulla”.

La favola mostra che gli amici devono prestare il loro aiuto nel momento del bisogno, e non sputar sentenze quando ogni speranza è perduta.



lunedì 21 novembre 2016

Favola della rana e dello scorpione




Favola della rana e dello scorpione


Uno scorpione chiede ad una rana di lasciarlo salire sulla sua schiena e di trasportarlo sull'altra sponda di un fiume; in un primo momento l'anfibio rifiuta, temendo di essere punta durante il tragitto, ma l'aracnide argomenta in modo convincente sull'infondatezza di tale timore: se la pungesse, infatti, anche lui cadrebbe nel fiume e, non sapendo nuotare, morirebbe insieme a lei. La rana, allora, accetta e permette allo scorpione di salirle sulla schiena, ma a metà strada la punge condannando entrambi alla morte; quando la rana chiede allo scorpione il perché del suo gesto insano, questi risponde: "È la mia natura".



Omaggi e citazioni

Il racconto viene menzionato nei film Rapporto confidenziale (1955) di Orson Welles, Notte italiana (1987) di Carlo Mazzacurati, Skin Deep - Il piacere è tutto mio (1989) di Blake Edwards, La moglie del soldato (1992) di Neil Jordan, E morì con un felafel in mano(2001) di Richard Lowenstein, The Boondock Saints 2 - Il giorno di Ognissanti (2009) di Troy Duffy, Ingranaggio mortale (2009) di Franck Khalfoun e Drive (2011) di Nicolas Refn, oltre che nella soap opera Dallas.

È stato usato come motivo del titolo della puntata Il patto dello scorpione del finale/apertura delle stagioni 3 e 4 della serie Voyager di Star Trek e in Il rospo e lo scorpione, episodio della seconda stagione di How I Met Your Mother, oltre che in un episodio della seconda stagione di Smallville. Anche nella serie Teen Wolf nell'episodio 9 della terza stagione, così come nella serie televisiva Weeds, nella seconda stagione. Viene inoltre usata nella serie MacGyver stagione 4 ep19. La favola viene citata anche nel corso del 14 episodio della prima stagione di The Good Wife, nell'episodio 1 della VI stagione di Una mamma per amica, nel 16 episodio della IV stagione di Covert Affairs, nell'episodio 10 della II stagione di I Soprano e nell'episodio 7 della prima stagione di Wynonna Earp.

La rana e lo scorpione è anche il titolo di una canzone degli 883 del 1999 e del rapper Claver Gold feat. Murubutu del 2012.

La favola de "La rana e lo scorpione" viene citata anche nel film "Drive", di nicolas winding refn, dal pilota interpretato da Ryan Gosling.

Il personaggio dello scorpione e la sua falsa promessa vengono citati dai Megadeth nella canzone The Scorpion[5], quarta traccia dell'album The System Has Failed del 2004.







venerdì 17 luglio 2015

Esopo / Il cane e la lepre



Esopo

IL CANE E LA LEPRE

Un cane da caccia che aveva catturato una lepre,
un momento la mordeva e un momento le leccava il muso.
<< Ehi, tu >> disse, sfinita, la lepre
<< o la smetti di mordermi, o smetti di baciarmi,
affinché io possa capire se sei un amico o un nemico. >>


Questa favola è adatta alle persone ambigue.



giovedì 16 luglio 2015

Esopo / La cicala e la formica



Durante l'estate la formica lavorava duramente, mettendosi da parte le provviste per l'inverno. Invece la cicala non faceva altro che cantare tutto il giorno. Poi arrivò l'inverno e la formica ebbe di cui nutrirsi, dato che durante l'estate aveva accumulato molto cibo. La cicala cominciò a sentire i morsi della fame, perciò andò dalla formica a chiederle se poteva darle qualcosa da mangiare. La formica le disse: "io ho lavorato duramente per ottenere questo e tu che cosa hai fatto durante l'estate?" "Ho cantato." rispose la cicala. La formica esclamò: "Allora adesso balla!"


Morale: chi nulla mai fa, nulla mai ottiene.






mercoledì 15 luglio 2015

Esopo / La volpe e l'uva


Esopo
La volpe e l'uva

Una volpe affamata vide dei grappoli d'uva che pendevano da un pergolato e tentò d'afferrarli. Ma non ci riuscì. "Robaccia acerba!", disse allora fra sé e sé; e se ne andò. 

Così, anche fra gli uomini, c'è chi, non riuscendo, per incapacità, a raggiungere il suo intento, ne dà la colpa alle circostanze.



lunedì 13 luglio 2015

Esopo / Al lupo, al lupo





AL LUPO! AL LUPO! ESOPO E I LIBRI, AMICI DEI NEURONI


BP4C’era una volta un pastore che faceva pascolare le sue pecore in un prato bellissimo, in una di quelle giornate di primavera nelle quali il sole sembra brillare di più e la brezza ci porta l’odore dei fiori multicolori.
Tutto era pace e calma per il pastore. La giornata si presentava senza nessun problema, l’erba era molto abbondante e fresca, e quindi il pastore praticamente non aveva niente da fare.
Quando era già trascorsa mezza mattinata, udì in lontananza il mormorio di alcune voci e allora, per curiosità, il pastore guardò da dove provenivano e, vide che appartenevano ad alcuni bravi contadini che si davano un gran daffare per lavorare i campi. Allora ebbe l’idea di giocare loro uno scherzo: «Aiuto!Aiuto! È in arrivo il lupo!» gridò loro il pastore.
Ascoltate le grida del pastore, quella brava gente corse armata con i loro ferri del mestiere in aiuto del ragazzo, giacchè sapevano quanto pericoloso poteva essere un lupo affamato. Ma appena arrivarono dove pascolava il gregge, si trovarono soltanto lo scherno e le risate del pastore.
Gli indaffarati contadini accettarono un po’ stizziti lo scherzo pesante del ragazzo e facendo finta di non dare molta importanza all’accaduto, s’incamminarono per continuare i loro lavori in campagna.
Trascorsero così due ore e nuovamente la voce del pastore gridò chiedendo aiuto: «Aiuto! Aiuto! È in arivo il lupo!»
Ma tutto era ancora uno scherzo! Nè lupo nè niente: c’era solo il pastore che rideva a squarciagola della buona fede di quei coraggiosi lavoratori che per ben due volte erano accorsi in suo aiuto.
Però, poco dopo che se ne furono andati i contadini, un ruggito gli raggelò il cuore: c’era un enorme lupo che assaliva le sue pecore! Terrorizzato, il ragazzo urlò chiedendo aiuto di nuovo ai contadini, perchè il lupo gli sbranava tutto il gregge.
Ma i bravi contadini, credendo che si trattasse ancora di uno scherzo del ragazzo, continuarono le loro faccende senza prestargli la minima attenzione.
Assai caro pagò gli scherzi il pastore. La sua mancanza di riguardo verso gli altri procurò la perdita del suo gregge.
Da questa disgrazia imparò la grande lezione che mai dobbiamo dire delle bugie, perchè se una volta dicessimo la verità, nessuno ci crederebbe.
Favolette della sera – Editrice Rubricart, 1986
Morale: chi dà sempre falsi allarmi, non è più creduto neanche quando dice la verità.

Esopo fu uno scrittore greco antico che visse nel VI secolo a.C.. Le sue opere ebbero una grandissima influenza sulla cultura occidentale: le sue favole sono tutt’oggi estremamente popolari e note. Della sua vita si conosce pochissimo.

Secondo la tradizione, Esopo giunse in Grecia come schiavo. Sulle sue origini sono state formulate numerose ipotesi, quella più attendibile sembra essere quella che sia di origine africana. Lo stesso nome “Esopo” potrebbe essere una contrazione della parola greca per “etiope”, termine con cui i Greci si riferivano a tutti gli africani subsahariani. Inoltre, alcuni degli animali che compaiono nelle favole di Esopo erano comuni in Africa, ma non in Europa. Si deve anche osservare che la tradizione orale di moltissimi popoli africani (ma anche dei popoli del Vicino Oriente e dei Persiani) include favole con animali personificati, il cui stile spesso ricorda molto da vicino quello di Esopo.

LEGGO E ASCOLTO



domenica 12 luglio 2015

Esopo / Al lupo



Esopo
Al lupo! Al lupo!

In un villaggio viveva un pastore che di notte doveva fare la guardia alle pecore. Si divertiva a fare uno scherzo: mentre le altre persone erano a dormire egli cominciava a gridare: "Al lupo, al lupo!" Così tutti si svegliavano e accorrevano per aiutarlo. Ma dopo il pastore burlone rivelava che era stato tutto uno scherzo. Questo scherzo continuò per parecchi giorni, finché una notte il lupo arrivò veramente. Il pastore cominciò a gridare: "Al lupo, al lupo!". Ma nessuno venne ad aiutarlo perché tutti pensarono che fosse il solito scherzo. Così il lupo si mangiò tutte le pecore.