Lo scrittore con la moglie Mercedes Barcha, sposata in Venezuela nel 1958. È stata una delle figure femminili più importanti nella vita di Gabo. |
ADDIO AL NOBEL PER LA LETTERATURA
Gabriel Garcia Márquez: lo scrittore che amava le donne. Ma ne sposò soltanto una
Era appena adolescente quando conobbe la futura moglie, Mercedes: un legame per tutta la vita, come certe coppie dei suoi romanzi. Le donne della sua famiglia lo hanno ispirato sempre a partire dalla nonna, come racconta la scrittrice Camilla Baresani. Guarda le immagini
di Monica Virgili - 18 aprile 2014
“La gente non muore quando deve, ma quando vuole” scriveva Gabriel Garcia Marquez. E così il premio Nobel per la letteratura è voluto uscire di scena a 87 anni come uno dei suoi personaggi. Del resto la vita di “Gabo” era letteratura, fin dall’incontro - da giovanissimo - con la futura moglie Mercedes che “gli strinse il dito della vita”, come avrebbe fatto dire nell’“Amore al tempo del colera” a Florentino Ariza della dolce Fermina, una delle coppie più belle della letteratura.
Quello tra Garcia Marquez e le donne è sempre stato un legame strettissimo. Tra le protagoniste del micidiale intreccio di personaggi e passioni che è il suo capolavoro, “Cent’anni di solitudine”, si possono rintracciare molte donne della sua vita a partire dalla mitica Ursula, ispirata alla madre dello scrittore: la “chiaroveggente” Luisa Santiaga Márquez Iguarán.
Forse le leggende e le storie magiche che Gabriel ascoltava da bambino ad Aracataca, il paesino fluviale della Colombia che già a pronunciarlo si finisce in un racconto, hanno lasciato il segno, così come gli anni da reporter a “El Universal” a Cartagena e poi quelli di Bogotà, condivisi con l’amico scrittore Alvaro Mutis. In quegli anni di formazione si affina la sua lingua formidabile e nasce il “realismo magico”, la corrente letteraria che nel secondo Novecento, innestando realtà e finzione, colori e fantasia, ha fatto conoscere al mondo la letteratura sudamericana. E ha scatenato la passione per Marquez, che resta il romanziere di lingua spagnola più letto del pianeta (e più amato dalle donne). Inevitabile che sulle sue orme fiorissero tante voci femminili: dalla cilena Isabel Allende alla colombiana Laura Restrepo alla messicana Angeles Mastretta. L’ultimo saluto lunedì a Città del Messico in forma privata. Ma ci sarà una “Màma per accoglierlo con tutti gli onori nel regno di Macondo” come nel racconto “I funerali della Mamá Grande”.
CORRIERE DELLA SERA
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