Piove senza rumore sul prato del mare.
Per le luride strade non passa nessuno.
È discesa dal treno una femmina sola:
tra il capoto si è vista la chiara sottana
e le gambe sparire nella porta annerita.
Per le luride strade non passa nessuno.
È discesa dal treno una femmina sola:
tra il capoto si è vista la chiara sottana
e le gambe sparire nella porta annerita.
Si direbbe un paese sommerso. La sera
stilla fredda su tutte le soglie, e le case
spandon fumo azzurrino nell’ombra. Rossastre
le finestre s’accendono. S’accende una luce
tra le imposte accostate nella casa annerita.
stilla fredda su tutte le soglie, e le case
spandon fumo azzurrino nell’ombra. Rossastre
le finestre s’accendono. S’accende una luce
tra le imposte accostate nella casa annerita.
L’indomani fa freddo e c’è il sole sul mare.
Una donna in sottana si strofina la bocca
alla fonte, e la schiuma è rosata. Ha capelli
biondo-ruvido, simili alle bucce d’arancia
sparse in terra. Protesa alla fonte, sogguarda
un monello nerastro che la fissa incantato.
Donne fosche spalancano imposte alla piazza
– i mariti sonnechiano ancora, nel buio.
Una donna in sottana si strofina la bocca
alla fonte, e la schiuma è rosata. Ha capelli
biondo-ruvido, simili alle bucce d’arancia
sparse in terra. Protesa alla fonte, sogguarda
un monello nerastro che la fissa incantato.
Donne fosche spalancano imposte alla piazza
– i mariti sonnechiano ancora, nel buio.
Quando torna la sera, riprende la pioggia
scoppiettante sui molti bracieri. Le spose
ventilando i carboni, dànno occhiate alla casa
annerita e alla fonte deserta. La casa
ha le imposte accecate, ma dentro c’è un letto,
e sul letto una bionda si guadagna la vita.
Tutto quanto il paese riposa la notte,
tutto, tranne la bionda, che si lava al matino.
scoppiettante sui molti bracieri. Le spose
ventilando i carboni, dànno occhiate alla casa
annerita e alla fonte deserta. La casa
ha le imposte accecate, ma dentro c’è un letto,
e sul letto una bionda si guadagna la vita.
Tutto quanto il paese riposa la notte,
tutto, tranne la bionda, che si lava al matino.
Cesare Pavese / “Lavorare stanca” (1931-1940)
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