giovedì 27 luglio 2023

Sinéad O’Connor, la Polizia: «Morte non sospetta». L’ultimo post per il figlio morto suicida



Sinéad O’Connor, la Polizia: «Morte non sospetta». L’ultimo post per il figlio morto suicida


di Giovanna Maria Fagnani

27 luglio 2023 (modifica il 27 luglio 2023 | 14:28)
Sinéad O’Connor, ritrovata morta mercoledì nel suo appartamento a Londra, a luglio aveva aperto un nuovo account Twitter. La Polizia esclude la morte violenta. La star aveva quattro figli ed era nonna. Il rapporto travagliato con i tre ex mariti

 Sinéad O’Connor, la Polizia: «Morte non sospetta». L’ultimo post per il figlio morto suicida

Sinéad O’ Connor con il figlio Shane in una foto di qualche anno fa

«Felice di essere a casa». Seppur sola e in un appartamento modesto a Herne Hill, uno dei sobborghi nella zona Sud di Londra. A luglio, Sinéad O’Connor era ritornata a vivere a Londra dopo 23 anni e aveva informato i fan su Twitter. Ed è stato proprio qui che la Polizia londinese l’ha trovata, ormai esanime, mercoledì. L’allarme era stato lanciato perché la cantante non rispondeva al citofono e alle chiamate. «Morte non sospetta» è la formula usata dagli investigatori. Segno che le indagini avrebbero escluso la morte violenta. Le ipotesi che restano aperte sarebbero quindi solo quella del malore, oppure di un gesto estremo. Un gesto che, in passato, la star irlandese aveva già tentato più volte di compiere.

Possente nella voce, fragile nella vita. Come detto, la cantante irlandese, che combatteva da anni con la depressione, aveva subito, nel 2022, la morte del figlio diciassettenne Nevi’im Nesta Ali Shane O’Connor (per tutti Shane). L’ultimo post sui social, pubblicato dieci giorni fa, era dedicato proprio a lui. «Mio figlio diciassettenne si è tolto la vita nel 2022. Da allora vivo come una creatura notturna non morta. Era l’amore della mia vita, la luce della mia anima. Eravamo un’anima sola divisa in due metà. È stato l’unico che mi abbia mai mai amato incondizionatamente. Sono persa nel bardo senza di lui». Queste le parole, accompagnate anche dalla pubblicazione, successiva del video di un mantra della compassione tibetano, dedicato «a tutte le mamme di figli che si sono tolti la vita».

Il giovane aveva già tentato due volte il gesto estremo e fu ritrovato morto due giorni dopo essere fuggito dall’ospedale psichiatrico da cui era ricoverato. «Shane è il mio terzo figlio, è nato nel 2004 e fu una sorpresa. Suo padre era sposato all’epoca... sono ancora molto affezionata a suo padre» ricordava la cantante nella sua autobiografia pubblicata nel 2021. Un figlio che, fin da piccolo aveva manifestato grandi capacità e «spiritualità». «Aveva tre anni e mi chiese del terremoto che c’era stato quando lui era nel mio pancione. Ero a Malta e in effetti c’era stato un terremoto, ma io non ne avevo mai fatto parola con lui». Shane che a 8 anni viene «dichiarato un genio» per le capacità linguistiche e di pensiero, che, spiega la cantante, «comincia a studiare scienze al college, ma non gli piaceva e quindi l’esperienza non durò molto».

A Sinéad, Shane ricordava «Clint Eastwood: può mettersi in qualsiasi guaio, ma riuscirà a uscirne, è calmo, dolce, affascinante. Avere un figlio come lui è impegnativo. Ma io non sono una madre come le altre. Secondo me da grande farà un lavoro in cui aiuterà le persone». Passaggi di una biografia da cui traspare il fortissimo legame tra i due.

Nel nuovo profilo Twitter (Sinead Marie-Bernarde Aoibheann O’Connor), aperto proprio a luglio dopo che, spiegava lei stessa, uno stalker aveva utilizzato quello vecchio per contattare una fan fingendosi il fidanzato della O’Connor, la star postava immagini di balletti classici e poco altro. L’8 luglio scorso, una buona notizia: il trasloco a Londra. «Ci sono tornata dopo 23 anni di assenza. Sono molto felice di essere a casa. Presto finirò il mio nuovo album, che uscirà all’inizio del prossimo anno», aveva scritto annunciando di avere in programma un tour in Australia e in Nuova Zelanda, Europa e Stati Uniti per l’anno prossim o.

Ma il giorno dopo, il 9 luglio, la cantante si mostra in un video per dimostrare che il suo account non è un fake. Immagini dove appare in tutta la sua fragilità. Svela ai fan il suo piccolo appartamento («è un vero buco»), con mobili modesti e una chitarra appesa alle pareti («ci scriverò delle canzoni»). Sul tavolo un vaso con girasoli donati da un amico. La voce traballa nel racconto, spesso cambia argomento. Ma il pensiero è ancora a Shane. «Purtroppo la morte di un figlio non ti fa bene» sono le parole con cui spiega il suo aspetto poco curato.

Oltre a Shane, la cantante aveva tre figli: Jake Reynolds, Roisin Waters, Yeshua Bonadio. Jake, 39 anni, è figlio della star e del produttore musicale John Reynolds. Jake lavora come chef, così come la sorella Roisin, 27 anni, nata dalla relazione con il giornalista John Waters. Dopo un tentativo di suicidio da parte della cantante (le cronache ne registreranno otto, nell’arco della sua vita), la bambina fu affidata al padre. Oggi è una chef e lavora nell’ambito della pasticceria. Shane era nato invece dalla storia d’amore con il musicista irlandese Donal Lunny. L’ultimo figlio, Yeshua Bonadio, è nato invece nel 2006. Il padre è uno scienziato americano, aveva spiegato la cantante.

Quattro figli e tre matrimoni naufragati velocemente. In un video pubblicato l’8 agosto 2017 su Facebook , Sinéad si sfogava: «Sono da sola, tutti mi trattano male e sono malat a . Le malattie mentali sono come le droghe. Vivo in un motel in New Jersey e sono da sola».

La malattia che le faceva dire, dopo la morte di Shane: «Nessuno segua il suo esempio», ma anche il contrario: «Ho deciso di seguire mio figlio. Non c’è motivo di vivere senza di lui. Tutto quello che tocco lo rovino. Non voglio essere in un mondo senza il mio Shane e senza gli altri miei figli. Non merito di vivere. È colpa mia. Non di un altro. Non è colpa dei miei genitori, della mia famiglia o dei miei figli. Dio mi ha fatta sbagliata». Un’ora dopo questi tweet O’Connor si era poi scusata, rassicurando i suoi fan in allarme: “Scusate, non avrei dovuto dirlo. Sono con la polizia diretta in ospedale. Sono persa senza mio figlio e mi odio. L’ospedale mi aiuterà per un po».

La vita di Sinéad non è mai stata facile. Cresciuta con la madre, alcolizzata e depressa , dopo la morte di quest’ultima in un incidente d’auto era finita in diversi collegi cattolici, dove sviluppò una relazione complessa con la religione cattolica, detonata poi all’inizio degli anni Novanta quando — ormai famosissima — durante l’esibizione al Saturday Night Live, nel 1992, cambiò senza preavviso le ultime parole del testo di War, di Bob Marley, denunciando la pedofilia in certi ambienti cattolici e strappò davanti alle telecamere una foto di Papa Giovanni Paolo II, al grido di «combatti il vero nemico».Ma, pochi anni dopo, nel 1999 si fece ordinare sacerdotessa di una setta.

Dieci anni dopo, in segno di rifiuto del patriarcato, cambiò nome in Magda Davitt, poi ne scelse un altro ancora, perché si convertì all’Islam e indossò il velo. Metamorfosi di breve durata. In mezzo la diagnosi di bipolarismo, le minacce e tentativi di suicidio, i messaggi deliranti e senza filtri sui social. Le cure e il baratro, dopo la morte di Shane.


CORRIERE DELLA SERA





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