venerdì 14 luglio 2023

Intervista ad Andrea De Angelis / Emozionarsi emozionando

 

Messicano
Andrea de Angelis


Intervista ad Andrea De Angelis

Emozionarsi emozionando

9 FEBBRAIO 2016, 

In una serata fredda ma non gelida, qui ad Ancona, vado a cena con Andrea proprio nella zona del centro storico, lui al telefono aveva insistito per fare l’intervista al tavolo di una trattoria perché cosi si ragiona meglio, perché così si entra in confidenza, insomma detta all’italiana, Andrea è una buona forchetta senza ombra di dubbio. Un bel piatto tipico anconetano come antipasto, viene chiamato i moscioli, apre la serata tra me e Andrea, e dopo qualche gustoso anticipo e qualche battuta qua e là tra un boccone e un altro, inizio a fargli le mie domande per capire il suo punto di vista artistico e il suo modo di interpretare l’arte.

Andrea, ben trovato, raccontaci qualcosa di te...

Mi chiamo Andrea De Angelis, ho 46 anni, vengo da Ancona. Sono amante da sempre della pittura, così 4 anni fa decisi di prendere in mano i pennelli e provare a dare colore alle mie emozioni. Sono autodidatta, non ho frequentato il liceo artistico, ma costantemente pratico corsi di pittura ad olio, acquarello e nudo artistico tenuti da insegnanti professionisti. Mi sento bene e non mi pesa apprendere cose e tecniche nuove, ed esplorare, penso che migliorandomi nell’arte, miglioro anche me stesso e trasmetto una idea positiva su di me a chi mi circonda.

Come ti sei avvicinato all’arte?

Mi ha sempre affascinato, quando da piccolo andavo a trovare mio cugino, passavo le ore a osservarlo mentre dipingeva, era un pittore e un insegnante di arte. Da quel momento in poi non ho più smesso di pensare e appena ho potuto e ne ho avuto l’occasione ho iniziato a concretizzare quello che era stato il mio primo desiderio.

A cosa ti ispiri quando dipingi e cosa senti?

Dipende dal momento e dal periodo, in fondo è questo che contraddistingue un’artista. Tutto viene dall’inconscio, l’emozione viene trasferita su tela da soggetti e colori. Quando faccio arte sento serenità e i miei pensieri svaniscono, tutta la mia attenzione cade sulla tela creando macchie di colore. Non si può esprimere più di tanto a parole quello che si prova, è un rapporto intimo tra la persona in tutto il suo essere e la tela, un dialogare, un relazionarsi in modo diverso con il pubblico e con se stessi.

Ti definisci legato a qualche corrente artistica, a qualche stile contemporaneo, o ad altro?

Solitamente mi avvicino al realismo, amo molto lavorare con la spatola e ho intenzione di provare anche l’iperrealismo.

Secondo te perché sei un’artista?

Perché mi piace emozionarmi emozionando, questa è diciamo la mia frase personale, il mio concreto pensiero che esprime il mio modo di essere e soprattutto il mio modo di esprimere l’arte.

Quali sono le tue migliori opere?

Il particolare del Cristo Crocifisso, omaggio a Velasquez, Scorcio di VeneziaCavallo in riva al mare.

Parlaci di queste tue creazioni...

Il particolare del Cristo Crocifisso è realizzato in olio su tela (35 x50 cm), ed è stato pensato come dono a un’autorità religiosa. Scorcio di Venezia è realizzato in olio su tela (70x100 cm) ed è stato realizzato perché amo Venezia, e perché in quel particolare periodo sentivo la necessità di colori come il verde e viola. Cavallo in riva al mare è realizzato in olio su tela (70x100 cm), la scelta del soggetto è data dall’amore per i cavalli e dal senso di libertà, eleganza e potenza che trasmettono.

La tecnica, i colori, le scelte dei soggetti, come fai?

Le tecniche che solitamente utilizzo sono quelle ad olio e acquerello, amo molto utilizzare colori caldi e sono più attratto da soggetti come il mare e i glicini, perché mi trasmettono serenità e pace dettati attraverso i loro colori.

Dove vorresti arrivare, come vedi il tuo futuro?

Vorrei tra 40 anni avere le stesse emozioni che ho oggi dipingendo. Vedo il mio futuro variopinto.

Cosa ti piace di te, da artista?

Mi piace il fatto di non essere vanitoso e di sentirmi al pari degli altri.

Cosa non ti piace di te invece?

Non amo di me la mia impazienza, vorrei vedere l’opera terminata il prima possibile.

Che reazioni ha avuto il pubblico fino ad ora?

Ho avuto apprezzamenti positivi, naturalmente mi riferisco al pubblico che “naviga” verso la mia corrente artistica.

Qual è stato il riconoscimento più gratificante?

Il giudizio del pubblico e la quotazione che mi è stata data da professionisti del settore (galleristi), non da meno i numerosi premi ricevuti.

Abbiamo passato qualche momento insieme, ci hai fatto capire chi sei e come vivi la tua arte e ci hai anche fatto apprezzare la cucina della tua zona, anzi possiamo dire che ci siamo fatti un’ottima mangiata! Grazie.

MEER


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