La grande fotografia di Elliot Erwitt in esposizione a Riccione con “Family”
58 istantanee, in bianco e nero, selezionate personalmente dal fotografo per declinare la parola "famiglia" in tante versioni
Un tema universale, che riguarda l’umanità, interpretato dal genio fotografico di Elliott Erwitt con il suo stile unico, potente e leggero, romantico o gentilmente ironico: una cifra che ha reso questo autore uno dei fotografi più amati e seguiti di sempre.
'Family', in mostra fino al 3 aprile 2022, a Villa Mussolini a Riccione, è un campionario di storie umane che racconta l’evoluzione della famiglia dal dopoguerra all’inizio del nuovo millennio. Questo tema universale è interpretato da Erwitt attraverso immagini che raccontano spaccati sociali, matrimoni nudisti, famiglie allargate o molto singolari, metafore e finali aperti. Erwitt conduce lo spettatore attraverso istanti di vita dei potenti della terra, come l’immagine di Jacqueline Kennedy al funerale del marito, e scene private, come la celebre foto della neonata sul letto: Ellen, primogenita dell’autore.
La mostra è composta da 58 fotografie in bianco e nero selezionate personalmente dal fotografo, oggi 93enne, insieme alla curatrice, Biba Giachetti, e include anche alcuni scatti inediti, mai stampati prima.
Promossa dal Comune di Riccione, l’esposizione è organizzata da Civita Mostre e Musei SpA e Maggioli Cultura, in collaborazione con l’agenzia SudEst57.
Mai come oggi la parola ‘famiglia’ accende polemiche, unisce e divide: ora che ha a che fare con la genetica, il sociale, il diritto, la sicurezza, la protezione e l’abuso… ed è su questi temi che si ferma lo sguardo poliedrico di Erwitt, nato a Parigi da genitori Russi di origini ebraiche e cresciuto prima in Italia e poi in America.
Con la consueta cifra stilistica, il suo ritmo divertente e al tempo stesso profondamente sensibile, il grande fotografo si esprime, attraverso istantanee, su un argomento che ha avuto un’importanza determinante nella sua vita personale: quattro matrimoni, sei figli e un numero di nipoti e pronipoti in divenire. Il suo immaginario è popolato in prevalenza da persone comuni, colte nella normalità delle loro vite, ma anche di animali, cani soprattutto.
Come sempre Elliott Erwitt “conduce il suo racconto per immagini senza tesi, in totale sospensione di giudizio” spiega Biba Giacchetti. ”Ci racconta i grandi eventi che hanno fatto la Storia e i piccoli accidenti della quotidianità, ci ricorda che possiamo essere la famiglia che scegliamo: quella americana, ingessata e rigida che posa sul sofà negli anni Sessanta, o quella che infrange la barriera della solitudine eleggendo a parente l’animale prediletto. Famiglie diverse, in cui riconoscersi o da cui prendere le distanze con un sorriso. Ci sono le famiglie tradizionali, famiglie surreali, ci sono fotografie di grande romanticismo e quelle autobiografiche. E poi ci sono degli scatti che hanno fatto la storia del mondo."
Nessun commento:
Posta un commento