venerdì 14 ottobre 2022

«Dite che vi dispiace!» / Visita reale in Giamaica scatena proteste e richieste di risarcimenti per la schiavitù

 

Il duca e la duchessa di Cambridge percorrono le vie di Calgary, Alberta, Canada, 7 luglio 2011. Foto di Kat2Kat2 in Flickr, (CC BY-NC-ND 2.0).


«Dite che vi dispiace!»: Visita reale in Giamaica scatena proteste e richieste di risarcimenti per la schiavitù





« Demandez pardon ! » / Manifestations et demandes de réparations pour l'esclavage au cœur de la visite du couple royal en Jamaïque (RIMBAUD)



 

Il 22 marzo, quando il duca e la duchessa di Cambridge, il principe William e la sua sposa Catherine (“Kate”), sono scesi dall'aereo [en, come tutti i link successivi, salvo diversa indicazione] in una sera ventosa all'aeroporto internazionale Norman Manley di Kingston, i commenti sono andati molto oltre il vestito dal disegno giallo narciso della duchessa, ma senza dubbio erano stati avvertiti di ciò che potevano aspettarsi.

Le ondate di polemiche si erano andate accumulando mentre la famiglia reale cominciava una visita nella regione per festeggiare le nozze di platino della regina Elisabetta II. Anche prima del loro arrivo, i manifestanti si erano riuniti di fronte alla sede diplomatica britannica per chiedere alla famiglia reale britannica di porgere le sue scuse per l'appoggio dato alla schiavitù – che in Giamaica terminò nel 1830 – oltre a un rimborso per i danni commessi  sotto il dominio coloniale.

La prima tappa della visita reale nei Caraibi ha avuto luogo in Belize, un paese del Commonwealth in America Centrale. Si è svolta senza problemi, anche se una protesta dei popoli indigeni ha provocato un cambiamento nell'agenda della coppia reale. Uno scrittore britannico ha osservato:

Casa reale britannica violenta

La corona rubò terre alla comunità maya q'eqchi in Belize.

Quest'anno fu detto loro che DOVEVANO permettere la visita dei membri della casa reale e che non avrebbero potuto protestare, proprio dallo stesso gruppo che non restituirà la terra; del quale William è un sostenitore!
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Kate e William “depennano la loro visita nei Caraibi” dopo furiose proteste anticolonialiste.

I duchi di Cambridge avrebbero accantonato una visita al villaggio di Indian Creek, in Belize, dopo proteste anticolonialiste della comunità indigena locale.
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Sono realmente impressionata dai Q'eqchi Maya, un piccolo gruppo di persone che ha affrontato una grande organizzazione e il potere dell'apparato reale ed è riuscito a fare in modo che la visita forzata al loro villaggio venisse cancellata.

Magari tutti avessimo avuto meno deferenza e più fegato!

Nel frattempo, in Giamaica, il linguaggio del corpo in una fotografia pubblicata dall'amministratore sanitario Wayne Chen, ha suscitato molti commenti tra gli utenti delle reti social giamaicane. Vi si vede la duchessa di Cambridge affiancata dalla ministra degli Affari Esteri della Giamaica, Kamina Johnson Smith (a sinistra, nella fotografia), e dalla rappresentante del Partito Nazionale Popolare (PNP) dell'opposizione, Lisa Hanna, dopo l'arrivo all'aeroporto:

Le proteste locali si sono basate su una lettera aperta a William e Kate, pubblicata il 20 marzo e redatta dalla Advocates Network, che si batte “per i diritti umani e il buon governo per migliorare le condizioni socioeconomiche del popolo della Giamaica e per trasformare le vite”. La lettera era stata firmata da cento giamaicani [inclusa l'autrice di questo articolo]:


Non vediamo alcuna ragione per festeggiare i 70 anni dall'ascesa di sua nonna al trono britannico, perché la sua leadership e quella dei suoi predecessori hanno perpetuato la più grande tragedia di diritti umani della storia dell'umanità. La sua ascesa al trono, nel febbraio del 1952, ha avuto luogo 14 anni dopo le rivolte operaie del 1938 contro le condizioni inumane di lavoro e di vita e il trattamento dei lavoratori; dolorose eredità della schiavitù nelle piantagioni, che oggi persistono. Durante i suoi 70 anni sul trono, sua nonna non ha fatto nulla per porre rimedio ed espiare le sofferenze dei nostri antenati che hanno avuto luogo durante il suo regno e/o durante tutto il periodo della tratta britannica degli africani, della schiavitù, dell'indigenza e della colonizzazione […].

Nonostante ciò, celebreremo i 60 anni di libertà dalla dominazione coloniale britannica. Ci rattrista che non siano stati fatti più progressi, dato il peso della nostra eredità coloniale. Nonostante ciò, celebriamo i numerosi successi dei grandi giamaicani che hanno rifiutato i concetti di sé negativi e di stampo coloniale e che, con fiducia in sé stessi, hanno avuto successo di fronte a grandissime difficoltà. Ricorderemo, inoltre, e festeggeremo i nostri combattenti per la libertà, inclusi i nostri Eroi Nazionali, che lottarono valorosamente contro il dominio tirannico britannico e gli abominevoli abusi contro i diritti umani. Vi invitiamo a unirvi a questa celebrazione,

Alla lettera, che è stata consegnata dalla professoressa Rosalea Hamilton e da Patricia Phillips a un rappresentante del Consolato Generale Britannico, era allegata una lista di “60 motivi”, che includevano atrocità documentate durante la schiavitù. Tra i numerosi manifestanti c'erano membri della comunità rastafariana giamaicana, accademici, musicisti e artisti. Ka'Bu Ma'at Kheru, moderatore del popolare forum Running Africa della radio Irie FM, ha pubblicato su Facebook:


La LOTTA è REALE. Questa mattina PROTESTIAMO. Questa sera RASTAFARI suona i tamburi, canta e ACCOGLIE i figli degli SCHIAVI con i TAMBURI DI NYABINGHI.
😭😭😭😭😭😭😭😭
~KMK~

Durante la breve visita reale a Montego Bay il 23 marzo, un dirigente della Società Benevolente Rastafari Coral Gardens ha affermato che la monarchia “ci deve milioni, miliardi e trilioni di dollari”:

Ras Iyah V, della Società Benevolente Rastafari Coral Gardens, esprime il suo malcontento dopo che la polizia gli ha chiesto di non mostrare un cartello con il quale si esigono delle riparazioni da parte dei britannici. Il gruppo sta protestando vicino alla sede della tappa di St James della visita reale alla Cambridge Infantry.

Il ramo femminile del partito all'opposizione ha scritto una lettera aperta alla duchessa di Cambridge:


Il leader dell'opposizione Mark Golding ha manifestato la sua intenzione di prendere posto con lei e il suo sposo per parlare dei risarcimenti. Ci appelliamo a lei come madre, come sposa, come donna e come essere umano per promuovere una conversazione vera, che abbia come risultato la comprensione del ruolo della sua famiglia nel nostro sviluppo come paese e il ruolo che la giustizia esige che svolga nella riparazione di questi mali.

Crediamo che lei desideri vedere un mondo nel quale la vita di ogni essere umano viene trattata con dignità, senza che il colore della sua pelle sia importante. Ma per livellare il terreno di gioco si richiede qualcosa in più della coscienza dell'ingiustizia, si richiede un investimento.

Solo nel 2015, il Governo britannico ha realizzato l'ultimo pagamento ai discendenti dei proprietari delle piantagioni come compensazione per la perdita degli schiavi risultante dall'Emancipazione.

Ora è arrivato il momento di pagare i discendenti degli schiavi.

La visita ha attirato una vasta attenzione da parte dei media d'oltreoceano, in particolare della stampa britannica, così come della stampa cartacea e audiovisiva statunitense, canadese e australiana, molti dei quali avevano corrispondenti sull'isola. Mentre la copertura dei “corrispondenti reali” è stata prevedibilmente entusiasta e positiva, altri giornalisti hanno posto domande scomode.

Nelle reti social, gli utenti che hanno commentato la visita reale alla comunità di Trench Town [it] erano ugualmente interessati:

Chi ha pensato che questa era una bella foto?

Bert Samuels, noto avvocato e panafricanista, ha commentato:

Sono d'accordo con Bert Samuels!
Non ci siamo dimenticati dei commenti razzisti della Monarchia sulla carnagione del principe Archie, così come non abbiamo dimenticato che la Monarchia beneficia ancora degli anni in cui ha schiavizzato la nostra gente. Gode ancora del bottino della schiavitù.

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William “ogni volta che sentiamo lo schiocco di una frustata, il nostro sangue si gela, quando ricordiamo come avete brutalizzato le nostre anime”

Durante una sessione fotografica nel suo studio nel secondo giorno della visita reale, il primo ministro, Andrew Holness, ha detto ai duchi che la Giamaica sta pensando di “avanzare”, di lasciare da parte la monarchia e di convertirsi in una repubblica, come hanno fatto le Barbados [it] nel 2021:

(1/4) Mi è piaciuto dare il benvenuto al duca e alla duchessa di Cambridge, il principe William e Kate Middleton, in Giamaica e nello studio del Primo Ministro per una visita di cortesia questa mattina.

Riferendosi alla dichiarazione dell'ex primo ministro del Regno Unito, David Cameron, durante una visita nel 2015, secondo la quale i giamaicani dovrebbero “andare avanti” e “superare” la schiavitù, commento che scatenò molte ire, il blogger giamaicano ed economista in pensione Dennis Jones ha osservato seccamente:

APPENA ARRIVATO: “Stiamo andando avanti”.

Il primo ministro, Andrew Holness, ha segnalato l'intenzione della Giamaica di rompere con la monarchia durante una visita di cortesia con il duca e la duchessa di Cambridge.

Il primo ministro ha detto che la Giamaica ha l'intenzione di “rispettare le sue vere ambizioni come paese indipendente”.
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Suppongo che non tutte le dichiarazioni di “andare avanti” siano uguali.

In una lettera al Jamaica Gleaner, il sacerdote anglicano Sean Major Campbell, membro della Advocates Network, ha ricordato che Cameron “mostrò una mancanza di comune decenza, di intelligenza emotiva e di sensibilità per il dolore e la sofferenza sopportata dai nostri venerabili antenati e dagli schiavi liberati che non furono mai neppure indennizzati per i secoli di prosperità della Gran Bretagna ottenuti a costo delle vite ed esperienze disumanizzate”.

Tuttavia, nonostante le proteste, i due primi giorni della visita sono trascorsi in modo abbastanza amichevole, dato che la coppia reale è stata ricevuta con l'abituale cortesia e ospitalità giamaicana.

Un giamaicano ha pubblicato un tweet ironico:

I giamaicani amano gli stranieri. È nel nostro DNA accogliere lo straniero, anche se non ci piace.

Nonostante ciò, durante il discorso del principe William non ci sono state le desiderate scuse. Anche se il principe ha espresso il suo rimorso, non è arrivato a scusarsi. Durante una cena formale a King's House (casa del Governatore generale, che continua a essere Capo dello Stato della Giamaica) il 23 marzo, l'esperta giornalista Fae Ellington ha scritto:

Il principe William, nella sua risposta alla cena a King's House, ha detto che desidera esprimere il suo profondo dolore, “la schiavitù fu ripugnante e non sarebbe mai dovuta esistere”.

Un giamaicano ha risposto in modo conciso:

Il principe William, nella sua risposta alla cena a King's House, ha detto che desidera esprimere il suo profondo dolore, “la schiavitù fu ripugnante e non sarebbe mai dovuta esistere”.
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Queste non sono scuse. Provi a dire così “la mia linea famigliare diretta era costituita da un gruppo di delinquenti e mi dispiace che la sua avarizia le abbia permesso di essere direttamente responsabile di 400 anni di schiavitù”.

Un programma televisivo notturno di attualità giamaicana ha potuto contare con la presenza della professoressa di Storia dell'Università delle Indie Occidentali Verene Shepherd, che presiede la Commissione Nazionale per i Risarcimenti. È stato chiesto se i giamaicani comprendono realmente la propria storia e la relazione tra il colonialismo, la schiavitù e la monarchia britannica:

La dottoressa Thame dice che, secondo la sua opinione, le parole del principe William durante la cena alla King's House questa sera hanno poco significato senza un impegno di risarcimento.
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Nel contesto di alcune delle domande e dei commenti sulla visita reale, Dionne Jackson Miller pone la domanda: Abbiamo sbagliato nel modo di insegnare la storia, insegniamo la nostra storia?

Un operatore di pubbliche relazioni giamaicano lo ha riassunto nel seguente modo:

Ancora non sai perché abbiamo bisogno delle scuse dei britannici? Ecco qui, da parte della professoressa Verene Shepherd.

Una scusa ha tre dimensioni:
1) Ti rende responsabile delle tue azioni
2) Ti impegni a non ripeterle
3) Ti impegni a rimediare.

Dopo aver lasciato la Giamaica il 24 marzo, i membri della famiglia reale si sono diretti verso le Bahamas, dove ci sono già state richieste di risarcimenti, con un giamaicano che non si sorprende che questo ritornello sarà portato nell'ultima tappa del viaggio:

L'energia intorno a questa visita reale è diversa.

ULTIMO MINUTO – Il Comitato Nazionale per i  Risarcimenti delle Bahamas pubblica una dichiarazione sulla prossima visita alle Bahamas del duca e della duchessa di Cambridge; e chiede scuse complete e formali della famiglia reale britannica per il suo ruolo nella schiavitù; “Ora è il momento dei risarcimenti”.
22 marzo 2022

Risposta del Comitato Nazionale per i  Risarcimenti delle Bahamas alla visita ufficiale del duca e della duchessa di Cambridge alle Bahamas il 24 – 26 marzo 2022.
Il Comitato ha svolto un lavoro encomiabile per la sistemazione della famiglia reale britannica e secondo molti standard questo viaggio per ospitare la famiglia reale sarà visto come un successo clamoroso. È arrivato il momento dei risarcimentiLa Commissione per i Risarcimenti della CARICOM (CRC) è un organismo regionale creato per stabilire i fatti morali, etici e legali per il pagamento dei risarcimenti dei Governi di tutte le antiche potenze coloniali e le istituzioni pertinenti di questi paesi, alle nazioni e ai popoli della Comunità dei Caraibi per i crimini contro l'umanità riguardanti il genocidio degli indigeni, la tratta transatlantica degli schiavi e un sistema di schiavitù basato sulla razza.
Nel 2013, le Bahamas si sono convertite in uno stato membro della Commissione e hanno istituito il BNRC, che afferma il Piano di Risarcimenti della Commissione, basato sui punti della CIJ.
Il primo punto di questo piano è che i governi europei offrano delle scuse complete e formali per i loro crimini contro l'umanità.
È possibile che i duchi non si vedano obbligati a rendere questa dichiarazione durante la loro visita sulle nostre coste. È possibile che in questo momento non possano parlare in nome della regina e del loro governo. Tuttavia, non possono continuare a ignorare la devastazione del loro patrimonio. La loro famiglia reale e il loro Governo devono riconoscere che la loro differente economia venne costruita sulle spalle dei nostri antenati. E allora, devono pagare.
Come hanno voluto Dio e gli antenati, questa visita reale alle Bahamas cade proprio nel 15º anniversario del Giorno Internazionale delle Nazioni Unite in ricordo delle vittime delle schiavitù e della tratta transatlantica degli schiavi, il 25 marzo.
Noi, figli di queste vittime, dobbiamo ai nostri antenati il ricordo. Per i nostri antenati dobbiamo esigere un risarcimento e dobbiamo a loro il dovere di fare i conti e di esigere responsabilità, guarigione e giustizia. Con le parole del nostro grande Tony McKay, anche conosciuto come Exuma the Obeah Man,

devono pagarmi per il mio sangue nell'acqua, per mia figlia e mio figlio, pagarmi per i miei fratelli e le mie sorelle, pagarmi per tutti i miei morti, pagarmi per il sangue che avete sparso, pagarmi tutto ciò che mi dovete, vengo a riscuotere tutto ciò che mi devi.
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Non un'anima lascia cadere il testimone in questa staffetta.
Dal Belize alla Giamaica, alle Bahamas.

Il duca e la duchessa si possono aspettare altre proteste alla conclusione della loro visita:

L'ambasciatore reale del Congresso Internazionale dei Neri d'Etiopia, il sacerdote Rithmond Mckinney, reagisce alla visita reale e afferma che i rastafariani continuano ad essere oppressi. Stanno organizzando una protesta durante la visita del duca e della duchessa di Cambridge.

Non tutti i giamaicani appoggiano completamente la ferma posizione dei membri della Advocates Network. Per molti che non usano nemmeno i social network, si tratta di “lasciar perdere”, mentre altri continuano ad appoggiare la monarchia:

Il Principe William nella sua risposta durante la cena a King's House dice che desidera esprimere il suo profondo dolore, “la schiavitù era abominevole e non avrebbe mai dovuto esistere”.
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Sinceramente, non credo che debba scusarsi per la schiavitù, perché questa generazione non è responsabile di queste azioni del passato. Ma desidero che la mia gente lasci perdere. È successo! E non si può cambiare, dobbiamo lasciarci questo peso alle spalle e andare avanti.

Mentre il Governo giamaicano riflette sui prossimi passi per lasciarsi alle spalle la monarchia e convertirsi in una repubblica, questa ambivalenza di una possibile “maggioranza silenziosa” potrebbe manifestarsi se venisse organizzato un referendum su questo tema ma, dato che al momento non c'è nulla del genere in programma, non si sa se i giamaicani diranno a breve addio alla monarchia.

GLOBAL VOICES



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