domenica 27 agosto 2017

Il lungo e violento addio del Trono di Spade



Il lungo e violento addio del Trono di Spade

Domenica notte il via all’attesa settima e penultima stagione della serie tv: “Sarà molto diversa dalle precedenti”

Dopo un anno di attesa, milioni di fan in ogni angolo della terra potranno finalmente tornare a Westeros per la settima e penultima stagione del Trono di Spade . La fine dell’amata e pluripremiata serie è imminente, per gli spettatori italiani debutterà nella notte tra 16 e il 17 luglio su Sky Atlantic HD in contemporanea con gli Usa mentre nei giorni precedenti il canale 111 di Sky sarà dedicato a maratone delle sei stagioni precedenti.  

La lunga e insanguinata sfida per il comando dei sette regni continua promettendo nuovi colpi di scena, incredibili tradimenti e molto molto sangue. Sul Trono di Spade, la imponente sede del potere al castello di Approdo del Re, capitale dell’Impero di Westeros, è ritornata la Regina Cersei Lannister, la vedova nera che già orchestrò la morte del marito Re Robert Baratheone, che nel finale dell’ultima stagione aveva portato via la corona al loro figlio Tommen. Ma niente è tranquillo, l’Impero si ritrova sotto l’assedio di una serie di poteri formidabili. E poi sulla riva opposta del grande mare di Essos c’è la imponente Daenerys Targeryan al comando di un esercito di feroci soldati castrati e una flotta di vichinghi delle Isole di Ferro, forti di un paio di dragoni grandi come dei Boeing 737. C’è anche l’insidioso Petyr Baelish, alleato al momento con il mite eroe Jon Snow, un bastardo senza speranze di emergere che ora è Re del Nord.  

Tradimenti e colpi di scena  
«Quando la serie è iniziata nel lontano 2010 e la gente mi chiedeva di spiegarne il successo, dicevo che la crisi finanziaria del 2008 aveva generato un bisogno di fuga - ricorda Kit Harrington che è appunto Jon Snow -. È seguito un periodo di relativa calma, ma ora il mondo è di nuovo in piena turbolenza, stavolta politica. Il nostro show è popolato di personaggi molto machiavellici, ma il mondo ora ha personaggi reali che lo sono ben di più. Lo trovo affascinante, e anche un po’ inquietante». 

Herrington promette una stagione molto diversa. «Le unioni e le ri-unioni che abbiamo atteso per anni questa volta accadono - promette -. Ci sarà un passo molto molto veloce. E nessuno è felice, ma quando mai c’è stata felicità in Game of Thrones?». E da un punto di vista personale? «Sono entrato nella serie a poco più venti anni - continua -. Non avevo la minima idea che sarebbe diventato questo folle fenomeno culturale. E sarà strano lasciare tutto questo alle spalle». 

Sono gli stessi pensieri che si annidano nella testa di Nikolaj Coster-Waldau, il cinico e immorale Jaime Lannister, «Lo Sterminatore di Re» che si sente vivo solo quando fa l’amore o uccide. «Per me lo show verte su che cosa significa essere umani e perché il più delle volte siamo dei folli - spiega -. Avrei fatto volentieri altri tre anni di Game of Thrones e sono certo che sarebbe piaciuto anche alla Hbo. Ma rispetto la decisione dei creatori Weiss e Benioff». 

L’Italia & il Barolo  
Anche Coster-Waldau non si sbilancia sulla trama, se non per dire che tutto assume un ritmo più intenso e che «non ci vuole molto a indovinare che avremo un finale molto violento». E poi? «Non ho mai fatto un lavoro che dura così tanti anni, poter tornare allo stesso gruppo di persone è straordinario. Ho avuto molti amici e mi mancheranno. Anche perché so che le probabilità di essere coinvolto in una serie di questa rilevanza sono pressoché nulle, non c’è mai stato uno show così. E non credo ci sarà mai più». 

È tempo anche di iniziare a pensare a che cosa tenere e portarsi a casa come ricordo. Coster-Waldau vuole la sua Mano D’Oro. E Harrington? «La mia spada - aggiunge senza esitazione -. Lo ripeto dalla prima stagione, e mi avevano detto: certo. Ma ora questa spada ha un valore immenso e mi dicono: vedremo. Temo finirò con l’avere una replica!». 

Harrington sta anche pensando al suo tempo libero e sembra destinato a passare più tempo in Italia. «Quest’anno sono venuto da voi già tre volte, a Roma, a Napoli e per Dolce e Gabbana. Ora sto tornando per il festival di Giffoni, seguirà il Gran Premio e quindi una vacanza con la famiglia. Vorrei anche tornare a Venezia, e sulla costa amalfitana. E poi amo il vostro vino: il Barolo, da un po’ ho iniziato ad apprezzare il Barolo». 

DRAGON





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