Pier Paolo Pasolini |
Pier Paolo Pasolini, l'uomo, l'artista, l'intellettuale: un volume in digitale dell'Espresso
Una raccolta di articoli sull'intellettuale ucciso nel 1975 con le grandi firme dello storico settimanale
15 NOVEMBRE 2021
Da quella notte, da quell’infame notte del 2 novembre 1975, sono passati ormai 46 anni. E ancora ci domandiamo chi fosse Pier Paolo Pasolini. Chi fosse, insomma, quell’intellettuale – “Un poeta, e ne nascono pochi in un secolo, uno o due al massimo” gridò all’epoca Alberto Moravia – morto in un modo misterioso, violento, quasi in un modo simbolico dopo una vita vissuta sfidando le convenzioni sociali, i registri stilistici dell'arte e la politica.
Un poeta, certo, ma anche un regista, un romanziere, un saggista e chissà quante altre cose. Un artista a tutto tondo, nel senso che tutte le arti e le forme d’espressione che ha attraversato descrivono lo stesso uomo. Semplice e scontroso ma anche capace di slanci di gioia e di passioni irrefrenabili – si pensi, tanto per dirne una, al calcio.
Un uomo che l’Espresso, dagli anni Sessanta ai giorni nostri, ha raccontato grazie alle sue grandi firme. E una raccolta di quegli articoli è contenuta nel volume “Pier Paolo Pasolini, l’uomo, l’artista, l’intellettuale che si può leggere in digitale a soli 3,99 euro (si può acquistare qui)
Intellettuale controverso, regista provocatorio, scrittore e poeta di straordinaria sensibilità, giornalista acuto, Pasolini ha segnato il Novecento con il graffio di un pensiero scomodo. Da riscoprire in un'opera straordinaria con le introduzioni inedite di Marco Belpoliti e Alberto Asor Rosa. "Le opere letterarie. I film. Gli articoli per i giornali. Pier Paolo Pasolini moltiplica stili e generi, ma lascia sempre un segno inconfondibile. Ed eretico”.
“II libro che pubblica “l’Espresso” è il più completo e impressionante corpus di articoli, testimonianze, valutazioni critiche e polemiche di e su Pier Paolo Pasolini” scrive Alberto Asor Rosa. “Come un antico sovrano Pasolini possiede un corpo doppio. Il corpo fatto di parole è prima di tutto quello della poesia. Pasolini ha scritto quasi ogni giorno della sua vita versi, un immenso corpus poetico, quasi un diario della sua esistenza: idee, emozioni, sentimenti, progetti, fantasie, realtà”, sottolinea Marco Belpoliti.
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