sabato 3 gennaio 2015

Javier Marías / Quando le donne dormono

Javier Marías
Javier Marías
Quando le donne dormono
Javier Marias e’ uno degli scrittori contemporanei più’ amati e apprezzati dal pubblico, le sue opere sono tradotte in tutto il mondo, vincitore di prestigiosi premi letterari come il Romulo Gallegos e il Prix Femina Etranger con “Domani nella battaglia pensa a me” e nel 2011 l’italiano Premio Nonino. In questi giorni in libreria con l’editore di riferimento, ma nella collana di tascabili L’arcipelago Einaudi, la raccolta di racconti “Mentre le donne dormono” con traduzione di Valerio Nardoni, uscito in patria nel 1990 con titolo originale “Mientras ellas duermen”.
Dodici piccoli capolavori letterari che hanno il potere, allora di anticipare, oggi di confermare, le grandi doti letterarie di questo straordinario personaggio della cultura, autore di romanzi, saggi e traduttore di classici. Marías da voce a tutti i temi a lui più cari e che ben si adattano alla pur breve dimensione del racconto: l’ossessione per la morte, il caso, i fantasmi, il tragico, l’ironia, il doppio, senza comunque venir meno a una profonda indagine psicologica e introspettiva dei personaggi. Quel suo stile inconfondibile nel lasciare sempre un finale sospeso, un gioco da abile illusionista che spiazza. Omaggi, per Juan Benet ne “Le dimissioni di Santiesteban” son quelle che ogni notte affigge un fantasma in un istituto di Madrid, un enigma che nessuno è riuscito a risolvere ma che alla fine al contrario si duplicherà. “Portento, maledizione” un racconto che ha la forza di un romanzo, diviso in capitoli , dove la natura psicologica di un rapporto prevale su tutto il resto. In “Gualta” un caso di doppio, due biografie a confronto, due città a confronto Madrid e Barcellona, e tante ipotesi nel finale.
E ancora in “Mentre le donne dormono” il racconto contemporaneo di un uomo di mezza età ossessionato da una donna che ha conosciuto bambina che filma in continuazione per conservarne l’ultima immagine. Infine in “Saranno nostalgie”l’apparizione del fantasma di Emiliano Zapata con i vestiti trivellati dai colpi, durante le letture ad alta voce in casa di una vecchia signora di Veracruz, e ancora dopo la sua morte tornerà ogni mercoledì, ” forse da Chinameca, assassinato, triste e sfinito”. Sono solo alcuni di questi preziosi assaggi di una scrittura già matura e che si appresta a conquistare il favore dei lettori. Colmando un vuoto, oggi a un quarto di secolo, nel terreno accidentato del genere “racconto”.

SEBASTIANA GANGEMI
Stamp Toscana, 8 Febbraio 2014

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