Il film da non perdere questa settimana: "Nomadland"
Nomadland di Chloé Zhao, con Frances McDormand (film, al cinema e dal 30 aprile sulla piattaforma Star, all’interno di Disney+)
Tre premi Oscar, e questo lo sapete già, che seguono il Leone d’oro vinto all’ultima Mostra del cinema di Venezia. Meritati? Io penso di sì. Il film racconta la vita dei nuovi nomadi, non proprio “homeless” ma come li definisce la protagonista, “houseless”: senza una casa di mattoni e con il tetto ma non senza un focolare. E il focolare è mobile, è un camper. Il lavoro è provvisorio. Le relazioni con gli altri nomadi sono rapsodiche ma non per questo insignificanti.
Frances McDormand interpreta Fern, personaggio fittizio che fugge da un luogo un tempo realmente esistito, una piccola città che aveva il pomposo nome Empire, nel Nevada. Alla fine del 2010 Empire è ufficialmente scomparsa, come un antico regno. Nata intorno a una miniera di gesso e a una fabbrica che lo lavorava, quando queste sono fallite, anche la città ha chiuso i battenti.
Nel film, Fern se ne a va a bordo del suo furgoncino bianco che battezza Vanguard, va a lavorare in un magazzino di Amazon (siamo sotto Natale, c’è bisogno di mano d’opera extra per fare i pacchi) e poi la seguiamo in questo viaggio che non si discosta molto da quello che fece autrice del libro da cui è tratto il film, la giornalista Jessica Bruder che per tre anni ha girato l’America, coprendo 15mila chilometri, da costa a costa e dal Messico al confine con il Canada.
L’idea al fondo del libro è documentare la nuova povertà dell’America appena diventata trumpiana, ascoltare le storie di cittadini che le istituzioni hanno, a vario titolo, “lasciato indietro” dopo la recessione del 2008. Il film, anche grazie alla interpretazione di McDormand, è meno ideologico e riesce a mescolare benissimo paesaggio naturale e paesaggio umano e, in modo più dolce che amaro, fa respirare lo spettatore a pieni polmoni un senso di verità.
A parte McDormand e pochi altri, gli altri interpreti sono veri nomadi. Non solo: per aggiungere realismo al tutto, persino il personaggio della sorella della protagonista è la migliore amica di Frances McDormand. Sentiremo ancora parlare di Chloé Zhao, una regista che ha molto da dire.
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