Marisa Papa Ruggiero
Inediti
Sillabe vive
Se entri in gioco lo spiraglio è aperto
sei nel mio movimento, sei
tutta sensori attivi, capillari indocili a scalare
sillabe vive dall'interno,
l'impronta di te al mio posto che
prende voce, s'interroga
appena sotto la soglia acustica
tra l'istante e il nulla
e sono io
che ti cerco, io ti strappo la scorza
- parola -
ti tiro per i capelli
nella mia poesia
*
Le ninfee di Sherazade
In punta di strofa aprire accenti
accordi fuori catalogo in dialogo di forze,
i mille aghi in corsa nelle arterie
dall'audio amplificato,
ghiandole e nervi allo scoperto
per eludere la morte scalando
saperi indocili, stalattiti nella mente
con tutta la sfrontatezza del sangue
per foderare i colori, qui
su questa sponda
nuda di veglie, di richiami segno
col gesso i miei contorni, le infinite
parole che mi hanno pensata,
i mille passi al centro della stanza, i miei
mille racconti inchiostrati vivi
come ninfee carnivore
che getto nella tua piscina privata
le mille perle orientali che ti verso
ad una ad una in gola
in una notte sola!
*
Il lampo verde
Lance di luce aprono il quadro
Un magnete d'acqua stringe a cono gli sguardi,
forza all'interno la materia, la vince,
la donna nuda sull'erba
nell'urto elettrico del lampo
contempla il cifrato del seme
disceso nel fiume
Donna e viandante a picco nella mente
dietro una lente curva che semina attriti
lavacri di sali, di liquidi sensi,
ha raggi radar il triangolo perfetto
dei nostri sguardi
dall'uomo alla donna
dalla donna a me
che li raccolgo entrambi, finché
il lampo trascina la materia
in nuove fecondazioni
nell'enigma circolare del paesaggio,
nel cavo dell'utero del mondo,
nell'istante immobile di un pensiero
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