The Raid di John Steinbeck
LIBRI E SENTIMENTO DELLA VITA
Immagini e cornici dal racconto 'The Raid' di John Steinbeck
Nel breve racconto di Steinbeck 'The Raid' - presente nella raccolta 'The Long Valley'- si avverte, a distanza di tanti anni dalla sua scrittura, una certa forma di rigidità di personaggi e movenze, e al contempo una certa scarna bellezza, quasi disseccata. La situazione iniziale pone sulla scena i due personaggi come burattini dalle articolazioni arrugginite, che spazientiscono il pubblico con le loro ripetizioni, la loro fatalità autoimposta, le loro sagome di generazioni incrociate.
E poi: s'accende – dal flebile, come accade nel tempo delle vite umane – lo straordinario.
- Situazione
Torniamo alla situazione. Lo scrittore descrive concisamente due uomini: il più anziano è Dick, e il più giovane Root. Dopo una fuga non meglio precisata nelle campagne, i due attendono l'arrivo di 'altri', un gruppo di uomini.
Attraverso il dialogato tra i due, disseminato di indizi, si chiarisce progressivamente la loro condizione. Gli altri costituiscono l'avvenimento che i due attendono, e che presto si rivela minaccioso. Lo sviluppo del contorno del nudo fatto rinforza in modo robusto la tensione dell'attesa. Il lettore- egli pure - comincia ad attendere.
Il racconto si impone come un quadro: dal fatto iniziale l'occhio s'estende e ricostruisce il tutto, fino alla cornice.
Dunque, per questa ragione, osiamo un salto al finale ossia al limite della cornice: gli indizi ci hanno detto che i due sono agitatori politici di orientamento comunista (sono appellati 'red rats' da uno degli uomini del posto) che han fatto propaganda, con la preoccupazione peraltro di smaltire materiale e volantini. Uno dei due ha già vissuto l'esperienza che li attende: un raid punitivo da parte degli uomini del posto. Il raid non era imprevisto, anzi era atteso e ordinato dall'alto: infatti doveva costituire 'an example of injustice', che, nella contorta logica della politica, avrebbe dovuto portare ad una buona pubblicità per lo spirito del movimento politico e sociale.
I due subiranno il raid. Si risveglieranno in prigione, al sicuro – nella loro percezione - con i sei mesi per sovversione da scontare sulle spalle.
- Dalla cornice al centro
Tornaimo allo straordinario del finale: la cornice, pesante lignea rigida, proprio essa, c'induce a tornare al centro del quadro, animato intenso teso, in equilibrio di autentico sentimento su robusta tela. Il limite imposto dalla cornice si flette all'interno, come aprisse una nuova dimensione, e desse nuovo smalto a quel quadro che per questo ci 'riavvolge' nel suo cuore vorticoso.
Alla meraviglia prelude tutto ciò che c'è in mezzo; il rapporto tra gli uomini, ciò che coinvolge il lettore, dissipando ogni limite come rigidità.
tutto quelle che traluce nel mezzo – tra la cornice ideologica e il nudo fatto – che interessa .
3. L'uomo che ha già vissuto
Dick rappresenta la generazione che sa e accetta per esperienza. Dick spiega come affrontare la situazione, indulge sulla freschezza timorosa del giovane, sprezzando l'esperienza appresa sui libri. 'You never learn really learn nothing from books'.
Osserva lucido la paura del giovane, lo incoraggia alternando severa misura – gli uomini arriveranno certamente, inutile sperare il contrario – con la semplice comprensione di uno sguardo presente, sapiente consiglio di chi ha già vissuto quegli istanti.
Dick dovrebbe essere il portatore-succube della ideologia politica. Dick consiglia al giovane di non mostrare la propria paura.
Ma la cornice ideologica e veterovirile sfuma all'occhio del lettore nella vicinanza reale con Root.
4. L'uomo che ha da vivere
Il giovane Root si difende negando la paura, e custodisce tremulo tutto il peso della sua formazione e autodisciplina teorica. Prefigura nella mente i passi del suo futuro comportamento, cosa farà istante per istante. Attende quel momento, come un limite ineffabile, con l'ansia di un mortale.
Il momento arriva per lui, per entrambi. Dick lo guarda severo e comprensivo, nel momento in cui divengono vittime sacrificali; il suo occhio impassibile lo giudica e lo sostiene.
Root si scompone urlando 'Comrades...[...], You are just men like we are. We're all brothers'.
Nel momento in cui il giovane e l'adulto sembrano più lontani, sull'orlo della cornice accade lo straodinario: il naturale avvicinamento come un confluire di corsi d'acqua.
Il racconto trova compiutezza di forma e idee.
5. Libri 'vivi'
I due personaggi acquisiscono concretezza. In Dick l'ideologia passa in secondo piano rispetto all'asse portante del suo comportamento: l'amicizia solidale concreta e fattiva. L'amicizia virile nel senso steinbeckiano: tra uomini che ergono in comunione tutto il valore della loro persona nelle circostanze di dolore e di paura verso l'ignoto del soffire.
Il giovane Root fa i rivevere i libri' freddi' e senza esperienza che il compagno disprezzava; e mostra che la sua sete di vita in essi si rinnova ed esperisce in modo autentico. Le 'fonti' sono due poli: la Bibbia e Marx.
Root si rivolge a Dick: "You remember in the Bible, Dick, how it says something like 'forgive them, because they don't know what they're doing?' ". Nelle sue parole vi è una identificazione degli 'altri', quegli uomini che hanno e dovevano loro infliggere la sofferenza, una empatia verso il prossimo, protagonista della fatalità del loro microcoscmo, imposta proprio dalla teoria che lottava contro l'atavico fatalismo dei deboli. Nelle parole di Root c'è una rivitalizzata versione dei detti dell'anziano compagno sul dolore, sulla accettazione; il giovane rinforza il suo esercizio spirituale mortale.
Dick lo invita a lasciare fuori la religione. E risponde con la citazione – disvelatrice della loro ascendenza teorica dalla vulgata marxista- "religion is the opium of the people".
Root è maturo. Riunifica i poli libro-esperienza, Marx - Bibbia. "It was just I felt like saying that. It was just kind of the way I felt". E' il suo sentire, semplicemente, il suo vissuto, il suo dolore, il suo sollievo di essere uomo.
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