La famiglia annuncia: «Funerali a New York». Ma i giornali inglesi scoprono la storia di una vacanza nella capitale britannica dove la rockstar ha portato la figlia per mostrarle i luoghi della sua infanzia
Piero Negri
14/01/2016
Da più di vent’anni David Bowie si poteva considerare un abitante di New York. Pur essendo nato a Brixton, sobborgo a sud di Londra, ed essendosi sentito fino alla fine «al 100% europeo» (parola sua), non stupisce che la famiglia abbia scelto la metropoli americana per i funerali, per i quali però manca ancora una data. Non si sa neppure secondo quale rito tutto ciò avverrà, né esattamente dove, ma si danno per certe le presenze di Mick Jagger, Bono, Paul McCartney.
I giornali inglesi hanno dato la notizia senza nascondere un po’ di nazionalistico disappunto, aggiungendo alcuni dettagli finora mai del tutto chiariti sulla morte della rockstar, che sarebbe avvenuta domenica 10 nell’appartamento di Lafayette Street, a New York, dove Bowie viveva con la moglie Iman da circa vent’anni, accanto a lui negli istanti finali, con «amici» che rimangono ignoti e i due figli, Duncan, 44 anni, e Alexandria Zahra (Lexi), 15 anni. Sembra essere certo, ora, che la morte è arrivata come conseguenza di un tumore al fegato diagnosticatogli diciotto mesi prima, nell’estate 2014. Il corpo di David Bowie, nato David Robert Jones 69 anni fa, sarà cremato.
La moglie di Bowie, Iman Abdul Majid e la figlia, Alexandria Zahra (Lexi), 15 anni |
Dai giornali britannici emerge anche una storia molto tenera, ricostruita a partire da un’intervista rilasciata da Iman a The Guardian nel giugno 2014. «Siamo appena stati a Londra con Lexi - diceva allora la moglie di Bowie - e nessuno ci ha scoperti». Le date coincidono, non è difficile immaginare che lo scopo della visita fosse rivedere per un’ultima volta i luoghi della giovinezza e mostrarli alla figlia: «Siamo stati a Beckenham, e Lexi ha preso a David una foto davanti alla casa in cui lui è cresciuto».
I tre hanno alloggiato nel lussuoso hotel Jumeirah Carlton Tower e come tutti i turisti hanno visitato la ruota panoramica London Eye e alla Torre di Londra, senza essere riconosciuti. «È assurda l’idea che se sei famoso non puoi passare inosservato», diceva allora.
Il Los Angeles Times, invece, ipotizza che entro la fine dell’anno possa uscire una versione deluxe di «Blackstar» con cinque canzoni inedite, naturalmente già finite, che sarebbero state poi escluse dalla versione ufficiale dell’album, uscita lo scorso 8 gennaio.