giovedì 14 agosto 2025

Artemisia tra storia e leggenda / La forza e la lotta di una pittrice singolare

 

"Giuditta che decapita Oloferne", olio su tela, 1620 circa, Artemisia Gentileschi, Galleria degli Uffizi di Firenze, Italia
"Giuditta che decapita Oloferne", olio su tela, 1620 circa, Artemisia Gentileschi, Galleria degli Uffizi di Firenze, Italia


Artemisia tra storia e leggenda

La forza e la lotta di una pittrice singolare

15 APRILE 2025, 

La figura di Artemisia Gentileschi è diventata popolare in Italia anche grazie al film francese del 1997 (molto fedele alla sua biografia) a lei dedicato, Artemisia. Passione estrema di Agnès Merlet dove una giovanissima Valentina Cervi interpreta la geniale artista. Il sottotitolo del film identifica alla perfezione la caratteristica principale della pittrice: una passione estrema, infinita per la pittura, ma anche per il suo modo di affrontare la vita. Come spesso accade per i grandi artisti, anche la vita di Artemisia è offuscata da tante lacunosità, da dubbi, incertezze ed ipotesi. 

mercoledì 13 agosto 2025

L'iconografia unica di Georgia O'Keeffe


Georgia O'Keeffe con cappello nero, contro lo stipite di una porta di legno - fotografia di Alfred Stieglitz, Metropolitan Museum of Art, New York, Usa
Georgia O'Keeffe con cappello nero, contro lo stipite di una porta di legno - fotografia di Alfred Stieglitz, Metropolitan Museum of Art, New York, Usa

L'iconografia unica di Georgia O'Keeffe

Fiori, deserti e teschi. Artista e musa: il percorso di un’artista che ha ridefinito il modernismo americano e sfidato le convenzioni di genere

10 LUGLIO 2025, 

Georgia O'Keeffe, pittrice statunitense di straordinaria originalità, è considerata una delle figure più emblematiche dell'arte moderna americana. La sua produzione artistica, caratterizzata da una sensibilità unica e da una visione audace, ha sfidato le convenzioni e aperto nuove strade all'espressione creativa. 

martedì 12 agosto 2025

Calvino e l'arte della combinazione Mescolare le carte del racconto


Italo Calvino (1923-1985) fotografato a Oslo, Norvegia, il 7 Aprile 1961 da Johan Brun, fotografo affiliato al quotidiano norvegese “Dagbladet”. "Il castello dei destini incrociati" è un'opera sperimentale di Italo Calvino, pubblicata nel 1969, in cui le storie sono narrate attraverso l'uso delle carte dei tarocchi
Italo Calvino (1923-1985) fotografato a Oslo, Norvegia, il 7 Aprile 1961 da Johan Brun, fotografo affiliato al quotidiano norvegese “Dagbladet”. "Il castello dei destini incrociati" è un'opera sperimentale di Italo Calvino, pubblicata nel 1969, in cui le storie sono narrate attraverso l'uso delle carte dei tarocchi 

Calvino e l'arte della combinazione

Mescolare le carte del racconto

10 GIUGNO 2025, 

Italo Calvino, maestro della parola, era affascinato dalle radici stesse della narrazione, come un esploratore che si addentra nella magia senza tempo delle fiabe e nel gioco libero da ogni illusione. La sua scrittura, viva e in continuo movimento, si trasforma camaleonticamente, riflettendo le modificazioni radicali della società italiana del secondo Novecento. Pioniere della parola e della trama narrativa, si distingue per la sua capacità di reinventare se stesso e la sua arte.

lunedì 11 agosto 2025

Il simbolo femminile della Sirena, tra paura e attrazione

 

Georg Schöbel, "Ein rätselhafter Fund" ("Un ritrovamento misterioso")
Georg Schöbel, "Ein rätselhafter Fund" ("Un ritrovamento misterioso")

Il simbolo femminile della Sirena, tra paura e attrazione 

Simboli ambivalenti di seduzione, conoscenza e ribellione

10 AGOSTO 2025, 

La forza di una narrazione risiede spesso nella sua capacità di generare simboli, potenti e duraturi. La simbologia femminile possiede una poliedricità dovuta agli attributi che le sono stati dati dalla narrazione maschile e che non è riuscita ad affermarsi nella letteratura antica come indipendente ed autonoma. 

domenica 10 agosto 2025

Fango, acqua, arte / La Romagna e la prestigiosa capacità di sognare attraverso le opere di quattro artisti

 


Ercole Drei, Talia, 1955 circa, marmo, Courtesy Galleria Baroni, (credits Sergio Golia)
Ercole Drei, Talia, 1955 circa, marmo, Courtesy Galleria Baroni, (credits Sergio Golia)


Fango, acqua, arte

La Romagna e la prestigiosa capacità di sognare attraverso le opere di quattro artisti

27 GENNAIO 2024, 

Fango, acqua, arte sono tre parole cardine, fondanti la romagnolità, sono parole estremamente evocative, nel bene e nel male, della storia di una terra e delle persone che la abitano, nonché della creatività come espressione di questo connubio di elementi, creatività che caratterizza il popolo che la abita e che si invera nelle sue produzioni. 

venerdì 8 agosto 2025

Vuitton celebra Roma con i disegni di Miles Hyman: cento tavole dell'illustratore Usa




Vuitton celebra Roma con i disegni di Miles Hyman: cento tavole dell'illustratore Usa




Ispirato dall'atmosfera sorniona della città, dai monumenti che raccontano di una grandezza che fu e dalle architetture uniche di Roma, l'illustratore americano Miles Hyman ha realizzato 100 disegni che tracciano l'atmosfera e la vita quotidiana della Città Eterna. Un viaggio attraverso i disegni firmati dall'artista, su incarico della maison Louis Vuitton, che vuole rendere omaggio alla capitale, per la collana Travel Book della casa francese, presentata in una mostra a Palazzo Poli, sede dell'Istituto Centrale per la Grafica, in programma dal 5 ottobre all'11 novembre.

lunedì 4 agosto 2025

Intervista alla dott.ssa Anna Picciolini / Scoprendo la mente emotiva degli animali

 

Bubo, amatissimo barboncino ramato
Bubo, amatissimo barboncino ramato


Intervista alla dott.ssa Anna Picciolini

Scoprendo la mente emotiva degli animali

27 FEBBRAIO 2024, 


In un grigio pomeriggio milanese mi stavo immergendo nel pensiero multicolore di Winnicott, intrigante psicoanalista dell'area inglese, incuriosita, in particolare, da una sua domanda apparentemente banale e semplice rivolta agli adolescenti “come vorresti essere da grande?”. Domanda che in realtà tanto banale non è perché il “come” riguarda il senso di identità e costringe a percorrere un viaggio a ritroso fino alle origini del desiderio, dell’idealità, a contatto col vero Sé.

domenica 3 agosto 2025

Luisa Mariani / Amore a quattro zampe

 

Maurizio con Teo. Teo ci amava tutti ma uno solo viene scelto dai cani come suo intimo padrone e lui era felice di averlo trovato.
Maurizio con Teo. Teo ci amava tutti ma uno solo viene scelto dai cani come suo intimo padrone e lui era felice di averlo trovato.

Amore a quattro zampe

L'incredibile vita di una coppia tra progetti, famiglia e l'irresistibile compagnia di Teo e Dora

27 GIUGNO 2024, 

Rita e Maurizio sono una coppia di architetti ormai in pensione dopo una vita lavorativa durata più di cinquant’anni. Si sono conosciuti all’Università ed hanno proseguito gli studi insieme. Poi si sa, “Galeotto fu il libro (di testo) e chi lo scrisse” e diventarono una coppia anche nella vita. Laureatisi insieme e poi sposati, hanno condiviso la vita famigliare e professionale ininterrottamente. Hanno avuto due figlie, Teresa e Agnese e, se è vero che crescere i figli è come crescere i cani, con due cani e un camper hanno condiviso momenti di autentica gioia. Ed è questa la storia della loro vita con Teo e Dora. Qua sotto è riportato l’incontro che ho avuto con Rita:

mercoledì 30 luglio 2025

Genitori in carcere e figli


Alfonsina Strada sui rulli in un'immagine pubblicitaria, 1924 circa
Alfonsina Strada sui rulli in un'immagine pubblicitaria, 1924 circa


Genitori in carcere e figli

Soroptimist: donne “in pista” per essere di aiuto

27 DICEMBRE 2024, 


La situazione italiana nei confronti dei rapporti tra i genitori carcerati e i loro figli è problema cruciale che rivela una complessità di gestione che deve tenere in conto e tenere le fila di intrecci di non facile approccio.

Aspetti sociali, psicologici, strutturali, amministrativi, sono tutte questioni da gestire con cura, delicatezza, ma anche con una fermezza e una solida capacità contenitiva e organizzativa non indifferente.

Dalla cronaca, ma non solo, dalle conoscenze e dalle esperienze personali sappiamo quanto sia delicato il rapporto tra genitori e figli, quanto sia difficile e complesso e quanto, d’altra parte, sia fondamentale nel processo di crescita. Sempre più spesso si sente il bisogno di ricorrere a degli aiuti esterni alla famiglia per sciogliere nodi, per agevolare comunicazioni interrotte o mai nate o balbuzienti. L’essere in grado o il diventare capaci di parlarsi davvero, in modo libero e fiducioso è essenziale per provare benessere nella relazione e per trasformarsi assieme ed essere di reciproco aiuto nell’essere esistenti nella vita.

Se è questione complessa anche nelle situazioni cosiddette normali dove i temi delle identificazioni, separazioni, individuazioni sono vissuti spesso come problematici, tanto da creare inciampi paralizzanti, immaginiamo che tragedia sia quando i genitori si trovano in carcere e il rapporto coi figli è fortemente inquinato dalla lontananza, dalla vergogna, dalla disistima e dalla difficoltà di incontrarsi e confrontarsi anche su questi vissuti drammatici. Difficoltà appunto di avere uno spazio adeguato che ospiti tanto dolore del vivere.

In Italia sono stimate in decine di migliaia i minorenni che entrano in un istituto penitenziario per fare visita a un familiare detenuto. Per esattezza, nel 2021 in Italia si sono svolti 280.675 colloqui tra detenuti e almeno un familiare minorenne. 

Anche a San Vittore i colloqui tra detenuti e detenute in esecuzione pena con figli minorenni sono molto numerosi (mediamente 400 al mese). I punti di transizione quali l’ingresso, i controlli, i momenti di criticità (ad esempio eventuali discussioni tra detenuto e coniuge) e il distacco (la separazione dei bambini dal genitore detenuto a fine colloquio) avvengono in spazi non adeguati che possono avere un forte impatto negativo sui minori, ma anche aumentare il disagio e il dolore nel genitore che si potrebbe sentire sempre più in colpa ed inadeguato a svolgere il suo ruolo. 

Lo spazio come contenitore il più possibile adeguato ad accogliere e dare una sufficientemente buona ospitalità a questi incontri, ma anche a tanto dolore è stato l’obiettivo di attenzione e di cura che l’Associazione femminile Soroptimist si è proposta di realizzare.

Il Soroptimist International è un'associazione femminile, composta da donne con elevata qualificazione professionale che opera, attraverso progetti, per la promozione dei diritti umani, l'avanzamento della condizione femminile e l'accettazione delle diversità. Il termine Soroptimist deriva dalle parole latine soror e optima. Nato negli USA, ad Oakland, nel 1921, il Soroptimist è oggi diffuso in 132 Paesi per un totale di circa 75.000 Socie.

Il Club Milano Fondatore fu fondato a Milano nel 1928, primo in Italia. Di esso fanno parte attualmente 48 Socie, rappresentanti diverse categorie professionali. Il Club Milano alla Scala, fondato nel 1984, può contare oggi su 44 Socie impegnate in svariate attività professionali.

Il Soroptimist è presente presso importanti Agenzie delle Nazioni Unite, e presso l'OCSE. Il Soroptimist International è inoltre rappresentato, con voto consultivo, al Consiglio d'Europa e presso la Lobby Europea delle Donne.

Questo della cura dei carcerati e delle loro famiglie è l’ultimo loro impegno che le coinvolge nella realizzazione pratica degli spazi e nella ricerca di fondi indispensabili perché il sogno diventi realtà. Il progetto, condiviso con il Club Milano alla Scala, mira a:

  • creare un luogo ove organizzare momenti di incontro favorenti la relazione padre-madre-figli a tutela di questi ultimi; 

  • creare uno spazio accogliente che consenta alla coppia genitoriale, e non importa che il detenuto sia padre o madre, di incontrare i figli e instaurare con loro un dialogo sereno; 

  • arredare e decorare con immagini e colori adatti a minori, gli spazi in modo tale che possano diventare anche un luogo di crescita nella relazione genitoriale: dove organizzare momenti speciali, dove festeggiare il compleanno dei bambini, organizzare spettacoli per le festività o, anche, un pranzo con i genitori, un luogo che stimoli un atteggiamento sereno di attesa del futuro incontro;

  • favorire un percorso di allineamento alla relazione e al successivo ritorno in famiglia. Per le detenute ciò si caratterizza come recupero dei processi di accudimento, e per i detenuti un recupero del ruolo di padre.

Il 29 novembre presso la ex-Chiesa di San Vittore e Quaranta Martiri di Milano si è messo in scena uno spettacolo con l’obiettivo di raccolta fondi, spettacolo che vede “in pista” le donne del Soroptimist: la straordinaria ciclista Alfonsina Strada e una altrettanto straordinaria attrice che ha dato voce e anima all’impresa di Alfonsina.

È la storia di una donna che per tutta la vita non ha desiderato altro che pedalare e non scendere mai dalla sua bicicletta sperando così di fuggire lontano dalla miseria delle sue origini e di superare quel limite che la società, la cultura dell’epoca e il suo essere femmina volevano imporle.

Con la bicicletta Alfonsina ha imparato l’autonomia, il rispetto per il suo desiderio, la sfida alle regole di una società maschilista che l’avrebbe voluta costipare in un ruolo che non le apparteneva. La bicicletta è stata la sua arma per combattere contro una società retrograda e violenta, è stata il suo riscatto, la sua vittoria, in primis, come persona per l’affermazione della sua verità.

Ma l’impresa più eclatante avviene il 10 maggio del 1924, quando Alfonsina inforca la sua bici e parte per il giro d’Italia, esprimendo coraggio, determinazione e forza, andando contro corrente dei ben pensanti dell’epoca. I giornali cominceranno a parlare di lei, ma storpiandone il nome, Alfonsino, Alfonsin, non si sa se per errore o perché era impensabile ammettere che una donna partecipasse al famoso Giro, prima e ultima tra l’altro, nella storia del ciclismo.

Davvero un’impresa memorabile che dà conto della forza del sesso cosiddetto debole che non si arrende anche di fronte al colosso del potere costituito, lei è combattiva e propositiva ad ampio spettro. Si impone e ce la fa. E “in pista” per ridare vita e vigore ad Alfonsina un’altra donna piena di vitalità, l’attrice Monica Faggiani, la cui appassionata recitazione coinvolge e aiuta a immedesimarsi nella personalità della nostra ciclista. “Ho deciso di ricordarla e di onorarla nell’unico modo che so fare. Raccontando la sua storia”.

E forse Alfonsina non sa che ancora adesso è in pista con la testimonianza della sua forte determinazione e rispetto per sé stessa per dare un notevole contributo alla corsa sociale che la squadra di donne di Soroptimist stanno con passione e tenacia affrontando.

In particolare Lucia Baronio, Presidente club Milano Fondatore, che ha scoperto l’attrice e l’ha coinvolta e aiutata nella messa in scena nella chiesa sconsacrata. Un grazie anche a Francesca Tinelli di Gorla, architetto, che è la progettista delle opere di ristrutturazione nel carcere di San Vittore in collaborazione con Francesca Poli che ha scritto il libretto di sala coordinando il service. Proprio una vera squadra come sarebbe piaciuto tanto ad Alfonsina che è stata anche presa come Testimonial del Soroptimist Club International d’Italia - tema Donne e Sport.

Per tutti noi un pensiero di gratitudine e un apporto di solidarietà per questo progetto di grande umanità. E allora anche noi “in pista”…


L'affascinante location dell'ex Chiesa di San Vittore e 40 martiri a Milano, Italia
Ex Chiesa di San Vittore e 40 martiri, Milano, Italia
Ex Chiesa di San Vittore e 40 martiri, Milano, Italia
Monica Faggiani durante lo spettacolo presso la ex Chiesa di San Vittore e 40 martiri a Milano, Italia
Lucia Baronio (Presidente SI Club Milano Fondatore), Francesca Tinelli di Gorla, (Vice Presidente Milano Fondatore) e Donatella Meucci (Presidente Milano Scala) mentre presenta il progetto di S. Vittore presso la ex Chiesa di San Vittore e 40 martiri a Milano, Italia
Lucia Baronio e l'attrice Monica Faggiani presso la ex Chiesa di San Vittore e 40 martiri a Milano, Italia
  1. L'affascinante location dell'ex Chiesa di San Vittore e 40 martiri a Milano, Italia
  2. Ex Chiesa di San Vittore e 40 martiri, Milano, Italia
  3. Ex Chiesa di San Vittore e 40 martiri, Milano, Italia
  1. Monica Faggiani durante lo spettacolo presso la ex Chiesa di San Vittore e 40 martiri a Milano, Italia
  2. Lucia Baronio (Presidente SI Club Milano Fondatore), Francesca Tinelli di Gorla, (Vice Presidente Milano Fondatore) e Donatella Meucci (Presidente Milano Scala) mentre presenta il progetto di S. Vittore presso la ex Chiesa di San Vittore e 40 martiri a Milano, Italia
  3. Lucia Baronio e l'attrice Monica Faggiani presso la ex Chiesa di San Vittore e 40 martiri a Milano, Italia