venerdì 21 agosto 2015

Jobs, la figlia e quei 25 milioni mai dati alla ex 2

Jobs, la figlia e quei 25 milioni mai dati alla ex. «Niente ricatti»

La verità in un lettera di Chrisann Brennan, ex del fondatore della Apple e madre della sua prima figlia

di Redazione Tecnologia




«Solo i soldi possono chiudere questo capitolo per sempre. Tutti gli anni che ho perso a causa del tuo comportamento disonorevole possono essere perdonati». Così scriveva a Steve Jobs la sua ex fidanzata, e madre della sua figlia maggiore Lisa, Chrisann Brennan nel 2005. Il fondatore di Apple era impegnato nel lancio dell’iPod Nano. L’iPhone sarebbe arrivato due anni dopo. Secondo quanto emerge in una lettera pubblicata da Fortune, e consegnata alla testata dalla donna stessa, Brennan reagì alla definitiva ascesa della casa della Mela chiedendo a Jobs un risarcimento di 25 milioni di dollari per il «comportamento disonorevole» tenuto nei suoi confronti e in quelli della figlia Lisa, che all’epoca aveva 27 anni, cui inizialmente aveva negato la paternità. Per Lisa ne domandava altri 5.


«Non cedo a un ricatto»

«Ho cresciuto nostra figlia in circostanze molto dure. E tutto era ancora più confuso e difficile perché tu avevi così tanti soldi. Qualcosa deve ancora compiersi. Io credo che la decenza e la fine di tutto questo si possa raggiungere solo con i soldi. È molto semplice», scrisse Brennan nella missiva di due pagine. Jobs non rispose e la donna, con cui aveva iniziato una relazione a 17 anni mentre entrambi frequentavano la Homestead High School di Cupertino, iniziò a scrivere un libro sulla loro tormentata relazione. Tre anni dopo, forte dei particolari sulla vita personale dell’imprenditore messi nero su bianco, ci riprovò. Era il 2009 e gli offrì di non procedere con la pubblicazione in cambio dei soldi: «Non voglio avere problemi con te, ma devo fare qualcosa. Sono stata malata per 3 anni e non ho scelta. Ho bisogno dei soldi per vivere. O tu o il libro». «Non cedo a un ricatto», rispose Jobs mettendo in copia la figlia Lisa, che non ha voluto commentare la vicenda appena emersa.
«Un demonio»

Nel 2013, a due anni dalla morte dell’imprenditore, Brennan ha pubblicato The bite in the Apple definendo l’ex fidanzato «un demonio» e dipingendo se stessa come «vittima della sua crudeltà». Secondo quanto confermato da Brennan, una volta ammessa la paternità di Lisa, Jobs ha dato un contributo di 4 mila dollari al mese , ha acquistato due automobili e una casa per madre e figlia e ha pagato gli studi della ragazza.

7 agosto 2015 (modifica il 8 agosto 2015 | 16:14)





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