giovedì 25 febbraio 2016

Morto Umberto Eco / Così cambiò l’interpretazione del testo



Morto Umberto Eco. 
Così cambiò l’interpretazione 
del testo

L’idea di una semiotica interpretativa: il testo è una «macchina pigra» che ha bisogno dell’esperienza del fruitore

20 febbraio 2016 (modifica il 20 febbraio 2016 | 02:29)

Codice, significato, interpretazione. Se il difficile vocabolario della semiotica è entrato nel linguaggio comune, mischiandosi con quello dei mass media, si deve a Umberto Eco. Nel 1968 pubblica il suo primo libro di teoria semiotica, La struttura assente, cui seguono, il Trattato di semiotica generale (1975) e gli articoli per l’Enciclopedia Einaudi raccolti in Semiotica e filosofia del linguaggio(1984). 

Nel 1971 fonda «Versus - Quaderni di studi semiotici», importante rivista del settore. Alla base delle sua teoria l’idea del testo come «macchina pigra»: fondamentale è dunque il ruolo del fruitore che grazie all’interpretazione — dovuta all’esperienza — è in grado di restituire voce al testo. 

Nel 1964 esce Apocalittici e Integrati, testo fondamentale per la sociologia dei media, in cui analizza l’influenza dei mezzi di comunicazione sulla cultura di massa.






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