giovedì 15 settembre 2016

Stendhal e le Passeggiate romane / Un cronista d'eccezione sugli scenari romani


Stendhal


Stendhal e le Passeggiate romane

Un cronista d'eccezione sugli scenari romani


14 APR 2011
di SALVATORE INCARDONA



In "Passeggiate romane" Stendhal inizia il suo racconto di viaggio basandosi sugli appunti scritti a partire dal 1817. Nel mese d’agosto del 1827 -secondo lo scrittore, infatti, bisogna visitare Roma d’estate poiché «è il clima, qui, il più grande degli artisti»- Stendhal giunge per la sesta volta nella Città Eterna insieme ad alcuni compagni di viaggio. Il suo occhio osserva gli scenari romani con vorace curiosità e ammirazione, mentre l’intelligenza e l’erudizione permettono all’autore di descrivere con precisione, non mostrandosi imparziale, né trattenendosi dal lasciare un personale giudizio. Attraverso un elenco infinito di monumenti e chiese da visitare, e passando, inoltre, attraverso la storia, in questa sua opera l’instancabile Stendhal si rende più accattivante di una guida turistica.
«Che mattinate felici ho trascorso al Colosseo, perduto in qualche anfratto di questa rovina immensa! Dai piani superiori si scorgono in basso, nell'arena, i galeotti del Papa che lavorano cantando. Il rumore delle catene si confonde col canto degli uccelli, i pacifici inquilini del Colosseo. A centinaia prendono il volo quando ci si avvicina agli arbusti che coprono i sedili più in alto, dove si disponeva una volta il popolo sovrano. Il cinguettio placido degli uccelli che risuona sommessamente in questo vasto edificio e, di volta in volta, il profondo silenzio che viene dopo aiuta senza dubbio l'immaginazione a compiere un volo nel passato. Si perviene così alla gioia più grande che la memoria possa procurare. Questa fantasia di cui mi vanto di fronte al lettore, e che potrà sembrargli ridicola, è il piacere oscuro di un cuore melanconico (La Fontaine). A dire il vero, ecco il solo grande piacere che si prova a Roma. Un piacere negato alla gioventù più verde, ancora così folle di speranze».
Stendhal (1783 - 1842), pseudonimo di Marie-Henri Beyle, è stato uno scrittore francese. Amante dell'arte e appassionato dell'Italia , esordì in letteratura nel 1815 con le biografie su Haydn, Mozart e Metastasio, seguite nel 1817 da una Storia della pittura in Italia e dal libro di ricordi e d'impressioni Roma, Napoli, Firenze. I suoi romanzi di formazione Il rosso e il nero (1830), La Certosa di Parma (1839) fanno di Stendhal uno dei maggiori rappresentanti del romanzo francese del XIX secolo.


WALL STREET INTERNATIONAL

Salvatore Incardona
Salvo Incardona è nato a Vittoria. Formatosi accademicamente presso l'Università di Pisa, dove ha conseguito la laurea in lettere moderne, si è successivamente specializzato in letteratura tedesca e filologia moderna presso l'Università di Augsburg, in Germania, e dottorato infine in letterature comparate. Ha iniziato la propria carriera collaborando con alcuni periodici di filosofia e critica letteraria (Studi Germanici, Ctonia), in qualità di consulente per numerose case editrici (fra cui ArteStampa e Carocci) e come pubblicista per la rivista Tratti. Ha firmato numerosi articoli per il Wall Street International Magazine, partecipando attivamente alla nascita della testata. Ha tradotto e curato, fra gli altri, il saggio «Antropologia delle immagini» di Hans Belting, alcuni testi di André Malraux e tutte le ultime pubblicazioni di Gianni Salvaterra. Nella città di Imola, dove ha trascorso gli ultimi anni, è stato attivo sia come insegnante di lingua tedesca che in qualità di docente di scrittura e scrittura creativa. Rientrato di recente in Sicilia, lavora in qualità di direttore artistico presso l'associazione culturale Démodé.

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