domenica 17 gennaio 2016

Michael Punke / Revenant / La storia vera di Hugh Glass e della sua vendetta


Michael Punke

REVENANT 
La storia vera di Hugh Glass 
e della sua vendetta
20 febbraio 2015
di Guido Giazzi


Michael Punke
Einaudi
Revenant è un grande libro di avventure e chi ama gli scenari western non deve farselo scappare. L’autore, Michael Punke ha lavorato alla Casa Bianca sotto la presidenza Clinton ed attualmente è ambasciatore presso la World Trade Organization a Ginevra, mondi, come si può arguire molto distanti dalle praterie e dai boschi americani, dai grandi spazi che hanno fatto sognare molti ragazzi.

Il tema del libro tratta la vera storia di Hugh Glass, un trapper americano vissuto agli inizi del 1800, famoso in tutto il West sia per aver esplorato territori al tempo sconosciuti, sia per aver lottato e resistito contro un gigantesco orso grizzly. La storia si dipana tra il racconto della situazione degli avamposti americani, ovvero fortini sperduti tra le montagne del Sud Dakota, tra soldati che avevano stabilito fragili alleanze con le tribù indiane locali e la spedizione di Glass che dopo essere stato ferito dallo scontro con un orso viene o dovrebbe essere, aiutato da due compagni di reparto. Dovrebbe perchè il coriaceo Hugh viene abbandonato moribondo dai compagni nella foresta in pieno inverno: il trapper con notevole forza d’animo e grazie alle sue conoscenze del territorio e l’esperienza precedente sperimentata in vari campi riesce a soppravvivere all’inverno, alle ferite e agli indiani sul piede di guerra. La vendetta è la motivazione principe che lo rende invulnerabile: non comprende il motivo per cui i suoi compagni lo abbiamo abbandonato ferito e senza armi nella foresta e su questa voglia di giustizia si regge tutto il lungo racconto.

Per aiutare il lettore a comprendere meglio l’avventura di Glass, all’inizio del libro vi è una cartina geografica – io, l’ho già dichiarato, amo molto i libri che contengono piantine, mappe, schemi, schizzi etc. – che indica tutta l’incredibile pereregrinazione del personaggio tra Yellowstone e il fiume Missouri, purtroppo la cartina non è muta (come si usava nel secolo scorso quando le professoresse di Geografia ti interrogavano su una nazione senza aiutini di sorta: d’altronde in un mondo dove tutti parlano a sproposito, perchè anche le cartine dovrebbero rimanere mute?) ma anticipa il racconto e questo è male. Ancora due considerazioni: revenant deriva dal latino revenio, cioè ritornare e nella letteratura popolare si usa questo termine per indicare colui che ritorna dalla morte, un morto vivente o un vampiro: un termine quindi molto di moda in un’epoca in cui impazzano Vampiri innamorati e poco assetati di sangue.


Il personaggio di Hugh Glass l’abbiamo già visto al cinema in un film inglese del 1971 intitolato Uomo Bianco Va Con Il Tuo Dio (Man in the Wilderness) di C. Sarafian con Richard Harris e John Huston (da non confondere con Un Uomo Chiamato Cavallo (A Man Called Horse – 1970) sempre interpretato dal grande Harris). Hollywood, come i trapper americani del’800, è sempre a caccia di storie e grazie al successo del libro di Punke in America, riproporrà presto questa vicenda con Leonardo DiCaprio nei panni del trapper e con la regia di Alejandro Gonzalez Inarritu, regista del pluripremiato Birdman. A tutti gli amanti del West americano, a quelli che non riescono ad addormentarsi senza sfogliare le pagine di Tex Willer, a chi ama i grandi spazi e le grandi avventure, per loro Revenant è un libro da non perdere.




DE OTROS MUNDOS
DANTE



Nessun commento:

Posta un commento