Mario Dondero |
LA VITA DELL'ARTISTA
Biografia
Mario Dondero è nato a Milano nel 1928, di origini genovesi, è stato da sempre legato a Genova, città paterna e sempre a Genova ha trascorso lunghi periodi dell’infanzia e dell’adolescenza. Mario era però un cittadino del mondo.
È una delle più originali figure del fotogiornalismo contemporaneo, è stato uno dei protagonisti di quell’età dell’oro del fotogiornalismo italiano in cui una generazione di giovani usciti dalla guerra scopriva la fotografia come straordinario “bagno di realtà” e strumento di democrazia dopo la retorica e la propaganda del fascismo.
Giovanissimo partigiano nella Val d'Ossola, si è accostato molto presto al giornalismo, prima scritto poi fotografico, iniziando a collaborare nei primi anni Cinquanta a "L'Avanti", "l'Unità", "Milano Sera", "Le Ore".
Legato al cosiddetto gruppo dei "Giamaicani", i frequentatori del Bar Jamaica a Milano, nel 1955 si sposta a Parigi dove collabora con "L'Espresso", "L'Illustrazione Italiana", "Le Monde", "Le Nouvel Observateur", "Daily Herald".
Frequenta e ritrae scrittori e intellettuali francesi (Roland Topor, Claude Mauriac, Daniel Pennac, Yashar Kemal). Tra le sue foto più celebri, quella del gruppo degli scrittori del Nouveau roman, scattata a Parigi nell'ottobre del 1959 davanti alla sede delle Éditions de Minuit (Nathalie Sarraute, Samuel Beckett, Alain Robbe-Grillet, Claude Mauriac, Claude Simon, Jérôme Lindon, Robert Pinget, Claude Ollier).
Il suo interesse per l'Africa si è manifestato attraverso la collaborazione alle riviste Jeune Afrique, Afrique-Asie, Demain l'Afrique. In Francia, a metà degli anni Cinquanta, ha collaborato a Regards (la leggendaria rivista comunista che pubblicò fra le prime le fotografie di Robert Capa e Gerda Taro sulla guerra di Spagna). Ha poi lavorato da Parigi per Il Giorno nel periodo della Guerra d'Algeria. In Italia ha collaborato a lungo con Vie nuove, Tempo illustrato, L'Europeo, L'Espresso, Epoca sia all'epoca in cui la rivista era diretta da Enzo Biagi sia in quello più recente in cui fu diretta da Carlo Rognoni. Dalla loro nascita ha iniziato a pubblicare sul quotidiano “Il Manifesto” e sul settimanale “Diario” di Enrico Deaglio.
Negli anni Sessanta ha realizzato alcune "fotostorie" per la TV dei ragazzi e alcuni corti per l'Antenna cinematografica del PCI Unitelefilm. Appassionato di radiofonia ha collaborato con la sezione italiana della Bbc e recentemente ha condotto con Emanuele Giordana alcune trasmissioni di per Radio3 (Rai) dedicate alla storia del fotogiornalismo (2012-2013).
Ha esposto le sue fotografie in moltissime occasioni e in tantissime città italiane e straniere. Noto per il suo impegno civile e sociale, ha documentato in Afghanistan il lavoro delle équipe mediche di Emergency, di cui è un attivo sostenitore. Ha realizzato un inserto fotografico sul disastro della motonave Elisabetta Montanari per il libro Il costo della vita. Storia di una tragedia operaia di Angelo Ferracuti, pubblicato da Einaudi nel 2013.
Il 2015 vede l'uscita del documentario 'Calma e gesso - in viaggio con Mario Dondero' del regista e antropologo Marco Cruciani che, viaggiando per cinque anni spesso al fianco del fotografo, tenta di ricostruirne la storia avventurosa e leggendaria passando fra le principali vicende sociali, politiche, culturali e artistiche del secondo '900.
Era Camallo Onorario della Compagnia unica dei portuali genovesi e Socio Onorario dell'Accademia di Brera. Negli ultimi anni di vita ha vissuto a Fermo, dove si spegne nel dicembre del 2015.
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