domenica 21 gennaio 2018

L'oracolare del tempo / L’infocolare indomito del firmamento

Octavia Monaco. Le Moire, dettaglio Drago

L'oracolare del tempo

L’infocolare indomito del firmamento

23 GIUGNO 2014, 
PAOLA GORETTI


Non ha tempo il Tempo sventagliante, come la freccia del ritorno ritornante nei mulinelli avanzati retrodatando. Ai piedi dell’albero del mondo, nella pancia del tutto dove tutto appare scompare ricompare, tutto appare scompare ricompare da diecimila milioni di anni per divenire flauto sopra ogni cosa e quando è tempo non tornare più, Noi siamo la forma del drago rosso lacca, l’impero del non senso dell’imperfetto, l’elettrizzante perpetuo mobile, il combustibile di combustione, l’avventura slargata fragile, l’arco dell’elegia.

Octavia Monaco. Le Moire, dettaglio Mani

Risuonanti emotive come intemperie naturali, siamo l’improducibile, l’irriproducibile, onda senziente molecolare, canto. Fluido il mattino che si rigonfia quando vien sera, fluida la terra nera dello sprofondamento, la mescolanza del nato nel non nato ancora che ha da nascere, la mescolanza dell’incarnazione. Noi siamo le cose che sono al dunque. Siamo la saldatura, la trinità della paura da mutare nel gaudio dopo la spina, la voglia del diamante del suo brillore inconfondibile. Siamo l’antologia di ogni divinazione, lo sviluppo della divina proporzione, la follia dell’orrore di ciò che verrà dato, la necessità del creato e il non detto dentro al dichiarato. Noi siamo il buio del buio brulicante, il raccordo navigante, la spudoratezza voluminante, l’assorbimento nullificante. Mattanza del ricomporre, luogo di tutti per riparare, sodezza di taglio e commistione degli opposti, dottrina di legamento, annodamento, patimento, slacciamento, Noi siamo il destino del baciamento, l’amorosa visione precipitata dove il prima vien dopo e il dopo c’era da sempre e c’è già stato. Siamo il vaticinare salmodiante, la salvazione da ogni oltre che si dà qui. Noi siamo l’Abbondanza dentro al suo scorrere.
Vestito all’etrusca con cesta di fauno e sgorgo di fustagno, il passato insorge realizzando. C’è un altro uovo in forno, c’è un altro uovo fin dentro al fondo, c’è un altro scoramento, c’è un altro sì di volontà imperiale. Che lo si voglia o che non lo si voglia, c’è un'altra doglia da far nascere, un altro ritrovare. Noi pronunciamo verità liberanti, stabiliamo sanzioni in fasce, portiamo all’estremo movimento, portiamo all’estremo sfinimento, siamo il perpetuo perpetuante, diamo vessilli di civiltà in forza del camminamento, l’esibizione temporanea prima di un nuovo assorbimento, cospargiamo le lacrime di lacrimevole, il bianco di sbiancamento. Siamo vuoto pezzente e sguardo di sovrano, filo d’argento del quaderno di seta, come un fiore di prugno nella stanza del the.

Octavia Monaco. Le Moire

Siamo l’aggraziamento, l’aggraziatura, il principio tuonante di ogni venatura, la posizione dell’aperto in stato necessitante, il libero arbitrio di ogni allaccio, la porta senza porta e l’accademia di ogni spremitura, lo sguardo del vuoto fisso innominabile insormontabile soccorrevole turbinevole, la forma fluente dell’intessuto tutto qui intessente che poi finisce in niente inesistente. Siamo umanesimo dentro gli androni della sera, i portoni del baccanale e il turbinio del fare e del baciare, il labirinto del labirinto del suo sbrogliare, lo scacco d’oro, la spirale dentro al suo evolvere, la rugiada impermeabile, l’ombra che uccide, la campana che incendia, il mormorìo di ogni materia, il fruscìo dentro al nulla.
Siamo il gran libro della culla, il gran libro della cura che schiuma puntuale quando si scrolla, l’odore del serpente, l’angelo, il cosmo, il dente aguzzo delle farfalle, la passeggiata del leopardo sulle onde del mare. Siamo aurora e asciuttezza, schiettezza eterna senza inganno, siamo lo spargimento per gravidanza auricolare, il dispiegamento, la consumazione per mare aperto, il pericolo e l’avvenenza, il fuoco amante ridondante. Noi siamo il divino convincimento dove ci si sfracella, dove ci si affratella, il buio fitto della regalità, l’ardore che viene a nascere, il divino sgomento, lo scaravento senza le gambe del firmamento, la porta senza porta di ogni sbatacchiare illuminevole. Siamo approdo alla grazia dalla follia che più non serve, temperanza, fluidificanza.

Octavia Monaco. X La Ruota della Fortuna

Cadono scaglie, cadono squame pistilli lapilli e il giorno nuovo per sempre ricomincia nei ritornelli a maturazione. Noi siamo l’accasciamento dei rami spezzati, l’accasamento dei fortunati, il movimento distinto che viene soffiando, il soffiamento ricomponibile e la scompigliatura, i sensi che brillano sui seni e fanno male all’impazzimento, la lingua immensa della preparazione, la lingua immensa dell’animazione, la lingua scura dell’animatura, la lingua dell’anima tua tutta. Noi siamo la perpetuanza dell’imperpetuo e diamo corpo al corpo, luce alla luce, femminile alla femmina, maschile al maschio, femmina e maschio alla cova d’insieme, siamo la perturbanza senza armatura e l’arte rara della felicità. Diciamo a ciascuno che si rovesci e poi ritorni al mondo, per ritrovare il violino dentro all’ignoto, per ritrovare il moto dove si trova il ritrovamento e non si spegne il circolante, l’arma più ardente, la musicalità.
Addomèsticati, cuore moribondo. Stai per rinascere e ancora non lo sai, ma tu sarai bellissimo e sarai, sarai ancora dopo la porta stretta. Comincia un tempo nuovo di dolcezza incarnabile dove le cose di prima sono passate e vengono le nuove in gran mutamento di mutanza, vengono in gran sete di via. Salta. Tu salta, salta, salta ancora, salta estenuante, salta senza vertigine, vieni nel distillato, vieni per cavità, esci come un fiore impettito in colorato campo, esci dall’orpello, esci dallo stallo con il tuo grido, che accade davvero quello che tutti poi chiamano vita.
Octavia Monaco. XIIII La Temperanza

Fiamma comandamento, lavati insieme con le figure degli spellati in verbario di rose, verso di noi a spintoni tentennando, vieni. Vieni ancora, vieni sempre, vieni per sempre, che è il per sempre che già ti verrà dato, e non il taglio, non la ferita sbeffeggiante. Fatti comandamento, monumento in supremità che esplode smisurante, scricchiolare congiunto flebile d’amore riparato riparante. Nel tuo rinfrescamento, lo slancio di fulgore della raspanza, l’ellisse tortile dell’evolvere senza ritorno sempre tornante. Tu amami, amaci. Amaci ancora. Dicci ancora di sì. Noi siamo qui, e siamo Tre nell’Uno. L’Uno nel Tre, nel Te, nel centomila di ogni visione e di ogni sosta.
Eccoti il fuso della visione. Ti fileremo senza consumazione un madrigale arcobaleno oracolante nel bocca a bocca, nelle parole del vaticinio che guardano da lontano, gesti d’aria e di luce. L’infocolare indomito di firmamento rinfocolante, gioia fitta della bellezza
dove il niente s’appresta e tutto è qui.

Paola Goretti
Cinquecentista di formazione - Laurea in ‘Storia dell’Arte Moderna’ (Bologna, 1994), Master sul ‘Rinascimento italiano’ (Ferrara, 1995), Diploma di Specializzazione in ‘Storia dell’Arte’ (Bologna, 1998), Borsa Alma Mater - Furla per progetto sulla storia della borsa (1997-98)- si è dedicata per vent’anni allo studio dei sistemi del vestiario di alta epoca, curando mostre, convegni, servizi alla didattica, cicli di conferenze, progetti di integrazione, poi confluiti ne ‘Il sentimento della cura: appunti per un dialogo affettivo’ (Ibis 2004). Professore a contratto di ‘Storia del costume presso Accademia di Belle Arti’ di Bologna (2012-2013) e ‘LUNA. Libera Università delle Arti’ (2004-2009), docente di ‘Scenari’ presso l’’Università dell’Immagine’ fondata da Fabrizio Ferri (Milano 1998-2005) per promuovere l’educazione sensoriale, di ‘Estetica della moda’ (Università di Rimini 2002-2003), di ‘Iconografia teatrale’ (Università di Bologna 1999-2001), visiting professor e ricercatrice per numerose fondazioni, tra cui la ‘Fondazione Ermitage Italia’ di Ferrara (2009-2010) per importanti ricognizioni sul patrimonio italiano a San Pietroburgo, specie su ‘La Galleria delle Belle di Peterhof di Pietro Antonio Rotari’, complesso di 368 dipinti dedicato ai moti sentimentali femminili, ubicato nella Reggia estiva degli zar. È autrice di innumerevoli saggi sul costume di tutte le epoche e di alcuni volumi. Tra questi, ‘Monumenta. I Costumi di scena della Fondazione Cerratelli’, fotografie di Aurelio Amendola (Pacini 2009), premiato dal Club Unesco di Firenze.
Nel 2016, contestualmente all’esperienza di storica dell’arte e del costume, ha inaugurato una nuova carriera di ‘Luminografa’, conseguendo un PhD (Università di Teramo) in ‘Scienze della Comunicazione’ dedicato alle ‘Arti della Luce e dello Splendore’: tra dialogo interculturale, tutela del patrimonio, spiritualità, maturando un intenso sodalizio con Mario Nanni. In occasione dell’illuminazione del ‘Mosè’ di Michelangelo ha moderato l’incontro ‘Michelangelo Buonarroti, illuminare la luce’, con Mario Nanni, Antonio Forcellino, Enrico Ferrari Ardicini, Bologna, 28 gennaio 2017. Ha scritto per ‘Mario Nanni. Luce all’opera’ (Villa Panza di Biumo, 14 marzo – 2 giugno 2013; Skira, 2013) e per ‘Contatto nel godimento delle delizie’ (Sassuolo, Palazzo Ducale, settembre 2017 – gennaio 2018). È co-autrice e moderatrice degli incontri ‘Ascolta, sifaluce’, in corso a ‘Virgola, Museo della Luce’ a partire da novembre 2017.
Responsabile scientifico del nuovo assetto del Museo Venanzo Crocetti di Roma (2013 - 2015), è curatrice di numerose mostre. Tra queste, ‘Venanzo Crocetti e il sentimento dell’antico. L’eleganza nel Novecento’ (Roma, Palazzo Venezia, 2 settembre – 20 ottobre 2013, Allemandi 2013); sezione dannunziana de ‘L’arte della bellezza. I gioielli di Gianmaria Buccellati’ (Torino, Reggia di Venaria, 21 marzo – 24 gennaio 2016, Skira 2015); ‘Octavia Monaco. Inda Angelica Fiamma. Figure della contemplazione’ (Bologna, Nelumbo Asian Fine Arts, 9 maggio – 13 giugno 2015, Nelumbo Edizioni 2015); ‘Kokocinski. La Vita e la Maschera: da Pulcinella al Clown’ (Roma, Fondazione Roma, 17 settembre – 1 novembre 2015, Skira 2015); ‘Giuseppe Mestrangelo. Siamo in rete’ (Bologna, Biblioteca dell’Archiginnasio - Cappella di Santa Maria dei Bulgari, 28 gennaio – 7 febbraio 2016, ArtCity - Arte Fiera 2016); ‘La Passione di Cleopatra. Visioni e Maschere di Arnaldo Pomodoro’ (Bologna, Museo Internazionale e Biblioteca della Musica, 24 giugno – 18 settembre 2016).
Per conferenze, convegni, attività di ricerca ha collaborato con: Dragoco Fragrance New York, Università di Alicante, Università di San Paolo del Brasile, Agenzia Aldo Coppola, Furla, Bondardo Comunicazione, Villaggio Globale International, FMR, Aboca, Vogue Italia, Domus Academy, IBC Emilia-Romagna, Università di Bologna, Museo Internazionale e Biblioteca della Musica di Bologna, Musei Civici d’Arte Antica di Bologna, Soprintendenza per i Beni Storici Artistici Etnoantropologici di Bologna Ferrara Forlì Cesena Ravenna Rimini, Pinacoteca Nazionale di Bologna, Museo Civico Archeologico di Bologna, Biblioteca dell’Archiginnasio, Teatro di Villa Aldrovandi Mazzacorati, Scuola Superiore di Studi Umanistici, Genus Bononiae, Smell Festival, Biografilm Festival, Musei Civici di Imola, Palazzo Tozzoni, Università di Ferrara, Musei Civici d’Arte Antica di Ferrara, Palazzo Schifanoia, Palazzo dei Diamanti, Casa della Beata Osanna Andreasi di Mantova, Palazzo Te, Musei di San Domenico di Forlì, MAR, Museo Nazionale Neoclassico di Palazzo Milzetti, Villa Panza di Biumo, Viabizzuno, Panstudio Associati, Lightstudio, Fondazione Cerratelli, Fondazione Ratti, Fondazione Gianmaria Buccellati, Fondazione Kokocinski, Fondazione Arnaldo Pomodoro, Aurum, Fondazione Ugo da Como, Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, Casina delle Civette - Musei di Villa Torlonia, Fondazione Roma, Veneranda Fabbrica di San Pietro, Musei Vaticani.
A partire dal 2013, intenso – tanto sul fronte scientifico che artistico - il sodalizio con la Fondazione ‘Il Vittoriale degli Italiani’. È curatrice della mostra ‘D’Annunzio e l’Arte del Profumo. Odorarius Mirabilis’ (da marzo 2018, in occasione dell’80° anno della scomparsa del Vate) con la scenografia del Maestro Pier Luigi Pizzi. Contestualmente all’esposizione, per il marchio Vidal ha ideato la linea ‘Odorarius Mirabilis: i profumi di d’Annunzio’ comprensiva di quattro fragranze: ‘Aqua Nuntia’, visione dell’antico; ‘Ermione’, gioia spirituale; ‘Divina Musa’, irradiazione del mistero; ‘Il Piacere’, inno alla voluttà, presentata il 1 giugno 2017.
Vincitrice della ‘Biennale Giovani’ (‘Le donne del garbo’, Marsiglia 1990) e del ‘Premio Montale’ giovani (‘Gli arcobaleni sul tappeto’, Scheiwiller 1994), da sempre abbina all’attività scientifica quella artistica, come voce narrante e ispirata paroliera. Ha scritto odi, ballate e oratori per Aldo Coppola (Calendario L’Oréal, 2003), Valeria Scuteri (‘Ballata sopra le mani delle donne’, 2010; ‘Saprà per amore ricomporsi’, 2012); Antica Profumeria Al Sacro Cuore (‘Fior di Pelle’, 2011); Antonio Violetta (‘La Giganta’, 2013); Antonia Ciampi (‘Archivio della Rosa’, 2013); Octavia Monaco (‘L’oracolare del tempo: l’infocolare indomito del firmamento’ 2014; ‘Inda Angelica Fiamma’, 2014; ‘L’Egitto era mia madre. Parto sciamanico in blu’, 2015); Patrizia Garavini (‘Armilustrium: l’Albero Guerriero’, 2014 Aurum di Pescara; maggio 2016, Il Vittoriale degli Italiani); Giuseppe Mestrangelo (‘Luminarie delle Vele’, 2016; per Art City 2016).
Tra le decine di ‘lectures’, ha recitato per Sua Eminenza Venerabile Lama Tibetano Ghesche Ghiampa Ghiatzo (Bologna 1998), ne ‘La Passione’ di Mario Luzi (Ravenna 2000, chiesa di san Francesco, celebrazioni per il Giubileo 2000, alla presenza del Poeta), per ‘Dumìa’ (La Casa del Silenzio, installazione temporanea, Torino 2002) cupola ricalcante il modello di ‘Nevè Shalom/Wahat al-Salaam’, tempio interreligioso costruito alla porte di Gerusalemme, più volte candidato al Nobel per la Pace. Alle celebrazioni indette per “d’Annunzio 150” ha fatto rivivere le pagine dal Vate dedicate a Nicolò dell’Arca (‘D’Annunzio e il vortice del Compianto’, Bologna, chiesa di Santa Maria della Vita, 8 novembre 2013). Ha partecipato alla mostra ‘La Passione di Cleopatra. Visioni e Maschere di Arnaldo Pomodoro’ (Bologna, Museo Internazionale e Biblioteca della Musica, 24 giugno – 18 settembre 2016), nella doppia veste di storica dell'arte e voce narrante; in un preludio scenico dedicato ai versi pronunciati -spirando- dalla celebre regina egiziana.

WSI



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