giovedì 12 febbraio 2015

L’errore di traduzione della Bella addormentata nel bosco



L’errore di traduzione 

della Bella addormentata nel bosco


Pubblicato il 19 settembre 2013
da Romolo Capuano
Chi non conosce la Bella addormentata nel bosco? Di questa, come di tante altre fiabe, esistono numerose versioni. Quella più famosa (che battezzò il titolo che oggi tutti conosciamo) è di Charles Perrault ed è del 1697. Quello che molti non sanno, però, è che la sua Bella addormentata nel bosco è profondamente edulcorata rispetto alle versioni orali precedenti. Nel roman di Perceforest del 1340, che ne è probabilmente l’archetipo, i protagonisti si chiamano Zellandine e Troilo e quando  Zellandine cade addormentata, Troilo ha un rapporto sessuale con lei nel sonno, mettendola incinta. L’altra versione che precede quella di Perrault è Sole, Luna e Talia, inclusa nel Pentamerone di Giambattista Basile (1634). Anche questa storia presenta elementi crudi e certamente non adatti a un pubblico infantile. Ad esempio, anche qui la principessa, che si chiama Talia, non è risvegliata dal bacio amorevole del principe, ma ne è stuprata. Dallo stupro nascono due figli, Sole e Luna, e sarà uno di questi a risvegliare la  principessa dal suo sonno incantato, dopo che le avrà succhiato il dito facendo uscire la punta del fuso incantatore. Nella fiaba di Basile, si parla inoltre di cannibalismo, infedeltà coniugali e uccisioni cruente, tutti temi destinati a sparire nella fiaba di Perrault.  Da notare, poi, che Perrault aveva dato il nome di Aurora alla figlia della principessa (alla quale lo scrittore francese non assegna alcun nome), mentre il celeberrimo film di Walt Disney del 1959 trasferirà il nome di Aurora dalla figlia alla madre.

Insomma la bella e infantile fiaba che oggi conosciamo è una versione filtrata e addomesticata di una storia che, nei suoi antecedenti, presentava caratteristiche degne di un contemporaneo film dell’orrore. Questa caratteristica è tipica di tante altre fiabe, come Cappuccetto rosso (che proprio nelle versione di Perrault, a differenza di quella dei fratelli Grimm, non ha nessun lieto fine), Biancaneve (che in una versione precedente vede la regina cattiva morire ad opera di un terribile paio di scarpe ustionanti) e Raperonzolo (che nelle versioni originali è grossolanamente messa incinta dal principe che poi tenta un disperato suicidio).

Tornando alla Bella addormentata nel bosco, è opportuno segnalare che da sempre siamo vittime di un errore di traduzione che riguarda il titolo della fiaba e che si è ormai consolidato a tal punto da rendere impensabile il ripristino del titolo originale. Quando Perrault scrisse la sua fiaba, le diede il titolo La belle au bois dormant, che propriamente dovrebbe tradursi con “La bella nel bosco addormentato” in quanto dormant, al maschile, è riferito a bois e non a belle. Curiosamente ritroviamo questo errore anche in altre lingue. Ad esempio in inglese il titolo è Sleeping Beauty (con il bosco che viene completamente dimenticato). La traduzione corretta, fra l’altro, sarebbe più fedele alla trama della favola. A cadere addormentata, infatti, vittima di un incantesimo, non è solo la principessa, ma tutti gli abitanti del castello (animali compresi) circondato dal “bosco”. 

Certo, questo errore non mina la fruizione complessiva della storia. Ma è interessante notare come certe sviste, sostenute dall’autorità della tradizione, non siano più avvertite come tali. Tanto che nessuno, se non qualche vecchio pedante, può pensare di correggerle. 

ROMULO CAPUANO


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