C'è un nonno che ogni giorno va a prendere a scuola la sua nipotina. La tiene per mano e l'accompagna a casa raccontandole storielle divertenti. Niente di strano, se non che il nonno Stucco è morto ormai da tempo e la piccola Bianca è l'unica a vederlo. Comincia così una storia d'infanzia e di vecchiaia, d'amore e di paura, di abitudine e di stupore. Antonio Moresco, autore dei Canti del caos e La lucina, sa cosa vuol dire crescere in un cono d'ombra, in compagnia di un mostro spietato: la solitudine di fronte al male, un orco che ci divora quando non siamo più in grado di essere bambini. Aiutato dal segno evocativo di Nina Bunjevac, Moresco ha creato una fiaba che emozionerà i lettori più giovani e toglierà il sonno agli adulti.
Coronavirus in Italia, 53.578 casi positivi e 4.825 morti. Il bollettino del 21 marzo
I dati della Protezione civile aggiornati al 21 marzo
di Redazione online
21 marzo 2020 (modifica il 21 marzo 2020 | 18:49)
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In Italia, dall’inizio dell’epidemia di Coronavirus, 53.578 persone hanno contratto il virus Sars-CoV-2 (6.557 in più rispetto a ieri, per una crescita del 13.9%). I dati sono stati forniti dalla Protezione civile. Di queste, sono decedute 4.825 (+793, +19.7%) e 6.072 sono guarite (+943, + 18.4%) . Attualmente i soggetti positivi sono 42.681 (il conto sale a 53.578 — come detto sopra — se nel computo ci sono anche i morti e i guariti).
Qui gli esperti spiegano quanto tempo servirà per capire se le restrizioni funzionano, qui invece quali sono le previsioni riguardanti il picco. Questa è la mappa del contagio in Italia.
I pazienti ricoverati con sintomi sono 17.708; 2.857 sono in terapia intensiva, mentre 22.116 sono in isolamento domiciliare fiduciario.
Lombardia Bergamo 5.869 Lodi 1.693 Cremona 2.733 Brescia 5.028 Milano 4.672 Pavia 1.194 Mantova 842 Lecco 818 Monza e Brianza 1.084 Varese 359 Como 452 Sondrio 179 In fase di definizione/aggiornamento: 592
Veneto Padova 1.155 Treviso 806 Venezia 666 Verona 954 Vicenza 572 Belluno 212 Rovigo 68 In fase di definizione/aggiornamento: 184 Piemonte Torino 1.680 Alessandria 654 Asti 166 Novara 330 Biella 182 Vercelli 210 Cuneo 265 Verbano-Cusio-Ossola 149 In fase di definizione/aggiornamento: 116
Marche Pesaro e Urbino 1.186 Ancona 564 Macerata 238 Fermo 82 Ascoli Piceno 50 In fase di definizione / aggiornamento: 33 Toscana Firenze 451 Lucca 307 Massa Carrara 256 Siena 133 Pisa 211 Pistoia 181 Livorno 120 Arezzo 136 Grosseto 106 Prato 111 Lazio Roma 893 Latina 136 Frosinone 59 Viterbo 72 Rieti 24 In fase di definizione/aggiornamento 6
Campania Napoli 463 Caserta 106 Salerno 126 Benevento 11 Avellino 124 In fase di definizione/aggiornamento 14
Liguria Genova 561 Savona 173 Imperia 155 La Spezia 94 In definizione / aggiornamento 453
Friuli Venezia Giulia Trieste 270 Udine 338 Gorizia 38 Pordenone 144 Sicilia Catania 189 Agrigento 36 Palermo 63 Messina 70 Siracusa 43 Enna 27 Ragusa 8 Trapani 27 Caltanisetta 27 Puglia Foggia 190 Bari 194 Lecce 103 Brindisi 94 Barletta-Andria-Trani 32 Taranto 35 In fase di definizione/aggiornamento: 27 Trentino Alto Adige Trento 782 Bolzano 621
Nazareno Giusti (Barga, Lucca, 1989 - Firenze, 2019) lo scorso 26 maggio, a Reggio Emilia, ha ricevuto il premio «Rino Albertarelli» come «miglior giovane autore italiano» dall’Associazione nazionale amici del fumetto italiano. Al Museo Mallé di Dronero (Cuneo) sino al 30 settembre, le tavole del suo fumetto Non muoio neanche se mi ammazzano (Hazard, 2012) sono esposte accanto ai disegni originali di Giovannino Guareschi nella mostra Storie dal Mondo Piccolo al Mondo Grande.
Wilbur Smith: l’incipit de Wilbur Smith: l’incipit de «Il fuoco della vendetta»
Esce il 16 marzo per HarperCollins il nuovo capitolo della saga dei Courtney: in India, a Madras, nel 1754 due fratelli, Theo e Constance, stanno per scoprire il mondo e la vita
Fort St George, Madras, India, 1754.
I due ragazzi si arrampicarono sul muro per poi lasciarsi cadere nel giardino. L’aria della sera era pervasa dal profumo estivo di fiori di gelsomino e dell’olio di cocco che bruciava nelle lanterne. Lunghe ombre li tennero nascosti mentre si avvicinavano furtivi alla villa. Erano fratello e sorella. La ragazza, la primogenita, portava i lunghi capelli biondi sciolti sulla schiena, anche se presto, data l’età, le sarebbe stato richiesto un maggior decoro. Il sole indiano le aveva reso la pelle dorata. Aveva le curve di una donna, ma un morbido viso da ragazzina, pieno di malizia.
«Perché siamo venuti qui, Connie?», le chiese lui. Pur avendo un anno meno della sorella era più alto, cosa di cui andava molto fiero. Era di corporatura robusta e stava cominciando già ad assumere l’aspetto dell’uomo che sarebbe diventato. Aveva capelli rossi arruffati, vivaci occhi castani e un incarnato più scuro di quello della sorella, di un color bronzo, che poteva farlo passare per indiano come per europeo.
Constance si accovacciò dietro un’anfora di terracotta.«Mr Meridew ha organizzato una riunione. Per soli uomini».
«Ma sarà la festa più noiosa del mondo», si lamentò Theo. «Vecchi che parlano del prezzo del cotone per tutta la sera».
«Non sono venuti per parlare d’affari. Ho saputo dalla mia acconciatrice, che l’ha saputo dalla sorella, la cui cugina fa la cuoca nella villa, che Mr Meridew ha ingaggiato una compagnia di giovani ballerine di natch. Mi hanno detto che sarà un evento così scandaloso che in pratica gli uomini non hanno parlato d’altro per tutta la settimana».
«Vuoi entrare di nascosto per vedere cosa fanno?». «Tu no?». «Certo, ma…». Theo non era un codardo, però era dotato di senso pratico. Per esperienza personale sapeva che se fossero stati colti in flagrante sarebbe stato lui il bersaglio della rabbia paterna.
Gli occhi verdi di Constance scintillarono. «Ti sfido», dichiarò. «Si dice che le ballerine di natch siano le donne più belle del mondo. Presto sarai maggiorenne, non sei curioso di vedere i misteri delle forme femminili?». Theo deglutì. La sorella era vestita secondo la moda indiana, fasciata da un sari dai colori accesi drappeggiato sulle spalle. Aveva imparato alla perfezione a destreggiarsi con la complessità dell’indumento, che le aderiva ai contorni del corpo consentendole una totale libertà di movimento. Sotto non portava niente, eppure poteva vantare un vitino più sottile di molte donne che si strizzavano in corsetti rigidissimi e busti di stecche di balena. I suoi giovani seni gonfiavano il tessuto.
Wilbur Smith, ecco il nuovo romanzo: «Il fuoco della vendetta»
Esce per HarperCollins un nuovo capitolo della saga dei Courtney, scritto con Tom Harper. Si parte dall’India nel 1754: è la storia di due fratelli fra tre continenti
di Carlo Baroni 13 marzo 2020
Il mondo dovrebbe essere così. Un quaderno con su scritto i nomi dei buoni e dei cattivi. E una riga a dividerli come un fossato pieno di coccodrilli voraci. I buoni nascono buoni. Di solito anche belli. Coraggiosi, di sicuro. I cattivi possono avere sembianze avvenenti, ma è una maschera per nascondere infingardaggine, slealtà, menzogna. I buoni li riconosci a prima vista, con i cattivi ci metti di più. Perché sono maestri nell’arte nel dissimulare sentimenti e intenzioni. Ti invidiano perché sei buono. Non vogliono diventare come te, solo renderti peggiore, un cinico della vita.
Nei libri d’avventura il mondo è davvero così. E Wilbur Smith è un maestro nel disegnarlo. Il fuoco della vendetta, scritto con Tom Harper, è il nuovo capitolo della saga dei Courtney. Un viaggio in tre continenti senza bisogno di jet transoceanici. Anche perché la vicenda si svolge nel XVIII secolo. Un tempo spartiacque. Dove il prima e il dopo non sono solo avverbi di tempo. Si annusa l’aria del cambiamento. A qualcuno dà alla testa. E non è solo perché sta per tramontare l’epoca delle parrucche (anche per gli uomini). Theo e Constance sono fratello e sorella. Di più, sono anche amici. Si vogliono bene, si stimano. Il buon sangue dei Courtney non mente. Dentro ci scorre il meglio delle qualità britanniche: il senso del dovere, la correttezza, il rispetto della parola data. Che a elencarle così ti viene da pensare a persone perbene ma così noiose che non ci faresti le vacanze insieme. Ma ci pensa il tocco di Wilbur Smith a scuotere il ritratto. Già, perché i Courtney sono anche abili affaristi, tombeur de femmes sopraffini, spregiudicati e persino spietati secondo le necessità. Simpatiche canaglie, insomma. Impossibile non immedesimarsi con uno di loro. Peccato che succeda solo tra le righe del libro...
Theo e Constance vivono nell’India coloniale, a Madras. La ragazza è più avanti. Non solo di età. Sveglia come chi non è nata in un posto qualunque. I genitori, Mansur e Verity, ne avrebbero tante da raccontare. A cominciare dal nome. Mansur più che nelle tragedie di Shakespeare si trova nei racconti de Le mille e una notte. Infatti ha anche sangue omanita. E ai figli ha insegnato che la diversità, anche di etnia, è una ricchezza. Poi Theo odierà i francesi, ma questa è un’altra storia. Anche se tutto nasce da lì. Da una scaramuccia spacciata per guerra, inglesi e sudditi di re Luigi che si tirano schioppettate dall’altra parte del mondo, poi una ragazzata da adolescenti (guardare la battaglia dai tetti) e la tragedia. Theo e Constance perdono i genitori e finisce in un lampo l’età dell’innocenza. L’India dei sapori speziati, dei sari sgargianti, dei mille misteri diventa il buco nero degli incubi indelebili. I due fratelli si stringono ancora di più ma sarà la cattiveria a dividerli. Il male ha un nome: quello del cugino Gerrard. Un Courtney anche lui, per dire che da una buona pianta può crescere anche il veleno.
Theo finisce in America che non è ancora Stati Uniti, ma un Paese che ti riempie gli occhi e il cuore. Sulla costa orientale, colonizzata dai Padri pellegrini. Villaggi dove la legge è quella del fondamentalismo religioso, e l’«attrazione» la gogna al centro della piazza. Sembra di stare tra le pagine de La lettera scarlatta di Nathaniel Hawthorne. Un’America oscura e meravigliosa, terra di opportunità e di insidie. Un luogo dove i nativi americani sono quelli descritti da Alexis de Tocqueville e fanno paura. Ma è anche il luogo dove Theo incontra Abigail e il ragazzo si fa uomo senza bisogno che qualcuno gli spieghi come. Non è solo per l’amore, a forgiarlo sono le ingiustizie. Una via l’altra. Una collana di perle amare che sembra soffocarlo. Viene «adottato» da una tribù di abenachi diventa uno di loro, anche se è un altro. Trova una sposa, forse un figlio. E anche l’odio che non si dissolve mai. Lo insegue dentro gli anfratti della vita. Odio invincibile. Cattiveria senza fine. Che arriva fino a toglierti il bene più caro. Anche più della vita stessa. Quello che ti obbliga alla vendetta. Solo per il gusto di farla pagare ai tuoi aguzzini. Ma deve passare per questa strada, anche quando è certo che sia finito tutto. E così Constance, lontana una vita ormai. E appesantita dall’odio per un fratello che crede l’abbia tradita. Nonostante le parole e i giuramenti. Per lei è ancora piu dura. Donna in un mondo di uomini. Sola. Anche quando ha un uomo al fianco. Che accanto a lei diventa un comprimario fastidioso. Una zavorra più che una spalla. Qualcuno da trascinare, da compatire. Invece Constance è persino capace di farsi seppellire viva e poi risorgere. Anche lei è una Courtney.