domenica 26 maggio 2019

Cannes 2019 / Ha trionfato il manuale Cencelli, facendo gravi errori



Cannes 2019, ha trionfato il manuale Cencelli, facendo gravi errori

Molto male il fatto che Marco Bellocchio sia stato dimenticato ma diventa gravissimo che i giurati non abbiamo premiato un grande Pedro Almodòvar

di Paolo Mereguetti
25 maggio 2019 (modifica il 25 maggio 2019 | 21:19)

Che tra l’altro ha firmato un film di una grazia e di una delicatezza che solo dei ciechi potevano non vedere. Speriamo solo che questa Palma mancata non lo precipiti in una qualche depressione, perché allora Iñarritu e C. avrebbero anche questo peccato sulla coscienza. Forse però un risultato così discutibile era in qualche modo prevedibile: mettere otto registi in una giuria di nove persone (con un’attrice di 21 anni come unica «intrusa») non poteva che portare a un palmarès stabilito col manuale Cencelli, dove probabilmente ognuno avrà voluto difendere la propria idea di cinema, piuttosto che confrontarsi davvero sui film. Così si è arrivati all’invenzione di una menzione speciale (per Suleiman) e allo sdoppiamento del Premio della giuria (al francese Les Misérables e al brasiliano Bacurau), evidentemente per accontentare tutti.
Se persino Céline Sciamma si è stupita di ricevere il premio alla sceneggiatura per un film (che distribuirà in Italia Lucky Red) dove la scrittura è l’ultima delle qualità, davvero non si capisce come Emily Beecham abbia vinto la palma come miglior attrice (per Little Joe di Jessica Hausner), dove il personaggio stesso le impedisce di avere anche la tradizionale scelta tra due espressioni, con e senza cappello: per tutto il film ne ha sempre e solo una. E premiare i Dardenne per la messa in scena del loro film meno messo in scena, dove tutto si appoggia sulla scrittura e la prova del piccolo protagonista? Resta il Grand Prix della giuria che ha consacrato l’esordiente Mati Diop con un’opera ambiziosa anche se non perfettamente controllata: la giuria della Caméra d’or, che doveva premiare il miglior esordio, ha scelto un altro film, quello guatemalteco della Sémaine de la critique, ma evidentemente ai giurati interessavano altri tipi di equilibri. Pazienza: i premi passano e a restare sono sempre e solo i film.

Nessun commento:

Posta un commento