venerdì 15 dicembre 2017

Simonetta Sandri / Iraq, arriva la scouola


Simonetta Sandri

IRAQ, ARRIVA LA SCUOLA!



Mio padre diceva che è brutto essere poveri, perché non si può studiare, e senza studiare non si può fare strada. Enrico Mattei.

L’impegno a sviluppare progetti di sostenibilità, parallelamente alle attività operative, ha per Eni radici lontane. Allora come ora si trattava di collaborare con le comunità e le istituzioni presenti sul territorio offrendo il proprio reale contributo allo sviluppo locale.


La credibilità e la fiducia costruite su tali basi hanno portato all’instaurarsi di relazioni di lungo termine con i paesi in cui si opera, un patrimonio genetico aziendale che è diventato un credo, un modo di essere di uomini e donne Eni. Si andava e si va per restare, per capirsi, dialogare, vivere insieme un’avventura fatta di scambio, rispetto e comprensione reciproca. E se il nostro vicino non vive nelle stesse agiate condizioni nostre, allora bisogna aiutarlo a crescere. La scuola è il primo motore. E l’acceleratore ne sono le strutture, gli spazi dove studiare, scrivere, disegnare, giocare, fare merenda. La scuola chiama, Eni risponde. In Iraq, Eni Iraq BV, in qualità di Lead Contract in Joint Venture, ha costruito, come parte del suo ampio programma di sostenibilità, una scuola primaria (elementare) di 8 classi frequentate da oltre 300 bambine, inaugurata lo scorso mese di marzo. Abbiamo incontrato la direttrice di questa scuola femminile, la Janat Al Barjisia, e il Presidente del Comitato Educazione del Consiglio provinciale di Basra. Entriamo insieme, allora. Piano piano.





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