domenica 16 ottobre 2016

Bob Dylan Nobel per la Letteratura Ma gli scrittori si interrogano: «Che c’entra la letteratura?»




Bob Dylan Nobel per la Letteratura Ma gli scrittori si interrogano:
«Che c’entra la letteratura?»

Le prime reazioni degli scrittori in giro per il mondo: Baricco è dubbioso, Irvine Welsh si scaglia contro l’Accademia svedese, Salman Rushdie entusiasta: «È il nuovo Bardo»









Molte reazioni positive ma anche alcune negative o molto negative, alla notizia del Nobel per la Letteratura a Bob Dylan. E tra le reazioni più nervose si registrano proprio quelle degli scrittori, anche italiani.



13 ottobre 2016 (modifica il 13 ottobre 2016 | 18:59)



Alessandro Baricco, ad esempio, non è convinto, e nella dichiarazione riportata dall’Ansa, afferma che Dylan «è un grandissimo. Andare a un suo concerto oggi è una delle esperienze più grandi ed emozionanti che si possano fare nello spettacolo. Ma, per quanto mi sforzi, non riesco a capire che cosa c’entri con la letteratura». Inoltre, secondo Baricco non «c’è nessun paragone da fare tra il Nobel a Dylan e quello a Dario Fo». E aggiunge: «È molto diversa la situazione perché la scrittura del teatro, non ho bisogno di sforzarmi tanto per capire che c’entra con la letteratura. Che un drammaturgo vinca un premio alla letteratura ci sta, anche se in modo un po’ sghembo». 


Insomma, continua lo scrittore di Novecento: «È come se dessero un Grammy Awards a Javier Marias perché c’è una bella musicalità nella sua narrativa. Allora anche gli architetti possono essere considerati poeti».



Del tutto opposta e «filologicamente» positiva invece l’opinione dello scrittore Salman Rushdie, ripetutamente indicato come un possibile premio Nobel, che ricorda in un tweet il legame storico tra poesia e musica: «Da Orfeo a Faiz, la canzone e la poesia sono state sempre strettamente legate. Dylan è l’erede geniale della tradizione bardica. Grande scelta».

Anche la scrittrice americana Joyce Carol Oates, altra «possibile» Nobel, ha commentato su Twitter: «A chi mi ha chiesto del Nobel a Dylan: una scelta ispirata e originale. Le sue memorabili musiche e parole sono sempre sembrate, nel senso più profondo, letterarie». E la scrittrice ha anche aggiunto, a chi si rammaricava perché non era stata premiata la stessa Oates: «Grazie! Ma, in termini di riconoscimento mondiale e influenza significativa su milioni (miliardi?) di vite umane, non c’è paragone tra romanzieri e musicisti».


I'm a Dylan fan, but this is an ill conceived nostalgia award wrenched from the rancid prostates of senile, gibbering hippies.


Sembra molto arrabbiato invece lo scrittore Irvine Welsh, ancora su Twitter, dove con tono forse un po’ seccato lancia un’accusa pesante all’Accademia svedese: «Sono un fan di Dylan, ma questo è un premio pieno di nostalgia mal concepita, strappato dalla prostata rancida di senili hippy farfuglianti». Un’invettiva pesante contro la giuria dei 18 membri dell’Accademia che hanno votato a larga maggioranza, come è stato riportato dall’Associated Press, per il cantautore americano. E si registra anche il commento di uno dei favoriti della vigilia, lo scrittore giapponese Haruki Murakami, che citando dal suo romanzo Norwegian Wood, scrive in un post su Facebook, rivolto a sé: «Non dispiacerti per te stesso. Solo gli stronzi lo fanno».


Nessun commento:

Posta un commento