DONNE
Xenia Frisso
In un mondo dove il frastuono delle notizie sembra non avere fine, e il Medio Oriente è spesso raccontato attraverso i toni cupi del conflitto e della tensione, l'anima di un paese sussurra una storia diversa, una melodia antica e serena. Questo è il canto dell'Oman, un sultanato che si erge come un miraggio di pace e armonia, sfidando ogni stereotipo e invitandoci a guardare oltre la superficie.
Giuseppina Enrica Cinque, architetto, è professore di Disegno dell’Architettura (Discipline della Rappresentazione) all'Università di Roma Tor Vergata, Dipartimento di Ingegneria Civile e Ingegneria Informatica. Considerata una delle maggiori esperte del sito archeologico di Villa Adriana, ha iniziato i suoi studi e rilievi sulla Villa nel 2002. Il suo lavoro è confluito in diverse pubblicazioni, tra cui Villa Adriana. La Pianta del Centenario in collaborazione con Benedetta Adembri, sul rilievo geometrico e dimensionale dell'intera area di proprietà demaniale, e un altro volume, pubblicato dall’Ecole de France, nel quale sono analizzate le rappresentazioni planimetriche del sito tra il XVI e il XVIII secolo.
In un mondo dove la vastità di un paese si perde spesso nella complessità della sua storia, l'Algeria si erge come un gigante silente, la più grande nazione d'Africa, un territorio che si estende dalle sponde del Mediterraneo ai confini infiniti del Sahara. La Rivista Assadakah News - attraverso la "Rubrica Culturale: Algeria, un Paese da Scoprire" - ha proposto un viaggio in questa terra di contrasti, una narrazione che va oltre i confini geografici per svelare l'anima di un Paese che è stato, ed è tuttora, un ponte tra l'Europa e l'Africa, tra l'eredità araba e quella berbera. L'Algeria incarna una storia di resilienza e splendore, una modernità che avanza con la forza di una marea e un profondo rispetto per le sue radici che ne preserva l'essenza. Vogliamo svelare il volto autentico dell’Algeria che pulsa di vita e bellezza in ogni suo angolo.
Non ci sono amicizie più rapide di quelle tra persone che amano gli stessi libri.
(Irving Stone)
Ogni primo venerdì del mese, io e le mie amiche ci riuniamo per discutere un libro. È il giorno preferito di Haruki Murakami che lo definisce perfetto per pianificare il riposo e lo svago ed è il nome che Robinson Crusoe sceglie per colui che lo ha salvato in quel giorno. Abbiamo tutte poco tempo, divise tra lavoro, famiglia e casa. Ma i momenti per leggere li troviamo sempre. C’è chi legge con ritmo serrato e incalzante, chi con lento assaporare.
Nelle acque dell’isola scozzese di Jura, mi attende, a nord, nella masseria isolata di Barnhill, una costruzione bianca di fronte al mare, riparata da un vallone, Eric Arthur Blair meglio conosciuto come George Orwell.
Ciò che c’è di più profondo è la pelle.
(Paul Valery)
Mi chiamo Olive Oatman, sono nata a La Harpe, nella contea di Hancock, in Illinois, il 7 settembre 1837 e all’età di 14 anni mi hanno rapita.
Ferdinando Scianna - Il fotografo dell'ombra di Roberto Andò è un ritratto intimo di Ferdinando Scianna (nato a Bagheria, Palermo, nel 1943), grande fotografo e narratore, che ripercorre una vita tra arte, malattia, amicizie e riflessioni sul senso delle immagini.
Moralista, scettico e controcorrente. Il ricordo dai cento anni dalla nascita di Gesualdo Bufalino (Comiso, 1920 – Vittoria, 1996), il grande poeta siciliano dalle tante sfumature di artista, letterato, amante delle arti e dalla profonda umanità. Il 15 novembre del 1920, a Comiso in provincia di Ragusa, nasceva Gesualdo Bufalino, autore unico e inimitabile della letteratura del Novecento italiano.
Non è in gioco la sopravvivenza dei materiali, ma quella dei loro significati.
(Lawrence Carroll)
Il Madre, museo d'arte contemporanea di Napoli, omaggia Lawrence Carrol artista statunitense di origine australiana, scomparso circa tre anni fa.