Le contraddizioni emergono forti e chiare nella ricerca di Marlene Dumas, artista sudafricana nata a Cape Town nel 1953. Anche quando riprende la figlia addormentata in un viraggio verde che scontorna l’immagine fino a farla diventare una nebulosa indistinta, Dumas ci ricorda il suo vissuto. Quelle visioni di un Paese in cui la brutalità dell’apartheid ha fatto da padrona per moltissimi anni. Immagini che si vorrebbero rendere sfuocate fino a farle scomparire. E l’artista sembra entrare in un fluire di coscienza mentre racconta le sue opere con gli occhi chiusi, forse a non voler vedere qualcosa che comunque i suoi occhi riescono a vedere anche al buio.